giovedì 28 luglio 2016

CELEBRATION (45th Anniversay): Ispettore Callahan - Il caso Scorpio è tuo!



Titolo: Ispettore Callahan - Il caso Scorpio è tuo!
Titolo originale: Dirty Harry
USA; 1971
Cast: Clint Eastwood, Harry Guardino, Reni Santoni.
Sceneggiatura: Harry Julian Fink, Rita M. Fink, John Milius (non accreditato), Terrence Malick(non accreditato), Dean Riesner.
Regia: Don Siegel.
Durata: 92' 

"Io so quello che pensi. Ti stai chiedendo se ho sparato sei colpi o solo cinque. Ti dirò che in mezzo a tutta quella baraonda ho perso il conto io stesso. Ma dato che questa è una .44 Magnum, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Di', ne vale la pena?"

Con queste battute si riassume la filosofia di Harry la carogna, un uomo e la sua 44 Magnum. Mira infallibile, bastardo dentro, Harry Callahan non si ferma davanti a niente e nessuno pur di assicurare ai criminali un posto di lusso nella gattabuia.
Insofferente verso un sistema che prima di agire si nasconde dietro le (sue) regole e i giochi della politica, Harry la carogna tiene un piede dentro e uno fuori nella legalità, andando oltre per fermare un folle omicida chiamato 'Scorpio' che ha ucciso una ragazza e promette di colpire ancora, tenenendo in scacco il sistema che ha le mani legate e annaspa.
Se i metodi tradizionali portano a un gioco tra il gatto e il topo, cedendo di frotte ai ricatti pur di far cessare la strage di innocenti, Callahan capisce fin dal principio che non si può agire legalmente di fronte a un maniaco omicida che terrorizza l'intera città. 
Callahan è un lupo solitario rude, solitario, cinico e insofferente alla disciplina, decide di usare i suoi metodi più sbrigativi, brutali, ma più efficaci, proprio perché scendere a patti con la feccia della società per lui è intollerabile. 
E per placare l'ondata di morte, Harry la carogna decide di lavorare a modo suo, pur nei limiti della deontologia morale, usando la stessa arma usata da "Scorpio": la violenza. 
Callahan e "Scorpio" sono i due volti ambivalenti della violenza: Callhan la utilizza come mezzo per fermare l'omicida, "Scorpio" la usa come divertimento per nuocere alla società. 
Ciò non giustifica il comportamento di quella carogna di Harry, perché non esiste una forma di sopraffazione buona e una cattiva. 
Ma cosa si può fare quando il rispetto delle istituzioni non basta? 
Callahan viene affiancato dal collega Chico, un giovane laureato in sociologia che dovrebbe  contenere lo spirito indomito dell'irascibile ispettore.
Chico è l'opposto di Callahan: usa la psicologia e traccia un identikit del criminale, è ben integrato nel sistema, segue la legislazione del corpo di polizia,  e pur lavorando diligentemente senza violare il protocollo, finisce "game over" ed è costretto a ritirarsi.
I buoni perdono ancora una volta, ma Harry la carogna non ci sta. 
Definito dai suoi detrattori come un film reazionario, Ispettore Callhan il caso "Scorpio" è tuo! mette in scena il metodo della giustizia "fai da te", preferendo agire piuttosto che arrestare lo spietato criminale in nome della correttezza giuridica e  della democrazia.
Legge a cui attinge pienamente "Scorpio", ritratto nel pieno della sua pazzia, conosce esattamente i suoi diritti e li usa proprio contro chi ne fa della legge il paladino.  
Nella sua lucida follia, "Scorpio" utilizza i mezzi di informazione per manipolare l'opinione pubblica, facendo ribaltare la situazione passando per vittima, puntando il dito contro un ispettore che dovrebbe proteggere la comunità, e invece perseguita e aggredisce con virulenza.
Le strade di San Francisco sono il campo di battaglia, e come Joe lo straniero contro  Ramon di Per un pugno di dollari,  Callahan si trova faccia a faccia solo con il suo nemico, per un ultimo confronto. 
Ispirato agli efferati omicidi di Zodiac, che terrorizzò la città di San Fran Francisco tra gli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta, L'ispettore Callahan il caso "Scorpio" è tuo!, è diretto con mestiere da Don Siegel, che mostra dall'alto delle sue riprese aeree (inusuali per l'epoca) una giungla metropolitana, dove un ispettore di polizia vive in funzione di ripulire la città dai criminali. 
Suspence e tensione sono gli ingredienti di un ottimo trhiller che tiene con il fiato sospeso, lasciando a briglia sciolta uno scatenato Clint Eastwood, che regala alla sua carogna un senso dell'umorismo e un suo codice morale alquanto discutibile. 
L'ispettore Callahan il caso "Scorpio" è tuo! è un'amara riflessione sulla mancata sicurezza delle istituzioni, dove la giustizia attuata dal singolo garantisce la lotta contro la decadenza della società. 
E dopo 45 anni quel gran figlio di buona donna di Harry Callahan tiene il pubblico col fiato sospeso mentre tenta di fermare la follia omicida di 'Scorpio'. Usando metodi poco ortodossi che solo un gran figlio di buona donna come Harry la carogna può usare.

Voto: 7/8

martedì 26 luglio 2016

NEWS: Brie Larson è nel Marvel Team




Brie Larson ha dimostrato di essere un'attrice eclettica, passando dal cool/rock Scott Pilgrim Vs The World al drammatico Room - che le ha fatto vincere il premio Oscar come migliore attrice protagonista - per poi passare alla Marvel. 
Larson infatti sarà la prima donna a essere protagonista assoluta del franchise Marvel, interpretando il ruolo di Captain Marvel. Non c'è solo la DC Comics con Wonder Woman ad avere super eroina dei fumetti (bisognerà aspettare al 2017 per vedere il film interpretato da Gal Gadot), ma ora anche la Marvel Studios ha in cantiere il suo personaggio femminile da lanciare con una storia completamente incentrata su  Carol Danvers/Captain Marvel, uno dei personaggi nato dalla creatività di Roy Thomas e Gen Golan nel 1968 (se escludiamo il ruolo di Black Widow, che faceva più parte del gruppo di eroi Marvel che protagonista di una storia tutta per sé), lasciando per un attimo da parte Iron Man e Captain America.
Larson vestirà i panni di Danvers, donna comune, pilota dell'air force americana che diventa super eroina dopo un contatto di origine alieno. 
Brie Larson è entusiasta di aver accettato il ruolo, tale da twittare 'call me Captain Marvel', così come è entusiasta la controparte maschile Chris 'Captain America' Evans, con la quale Larson ha recitato nel cult Scott Pilgrim.

lunedì 25 luglio 2016

FILMOGRAFIA: Ken Loach





NOME:
Ken Loach
DATA DI NASCITA: 17/06/1936
LUOGO DI NASCITA: Nuneaton, Warwickshire, Inghilterra, UK
PROFESSIONE: Regista






REGISTA:


(2016) I, Daniel Blake
(2014) Jimmy’s Hall - Una storia d'amore e libertà
(2013) The Spirit of '45
(2012) La parte degli Angeli
(2010) L’Altra Verità
(2009) Il mio amico Eric
(2007) Chacun son cinéma
(2007) In questo mondo libero
(2006) Il vento che accarezza l'erba
(2005) Tickets
(2004) Un bacio appassionato
(2002) 11 settembre 2001
(2002) Sweet Sixteen
(2001) Paul, Mick e gli altri
(2000) Bread and Roses
(1998) My Name Is Joe
(1997) The Flickering Flame
(1996) La canzone di Carla
(1995) Terra e libertà
(1994) Ladybird Ladybird
(1993) Piovono pietre
(1990) Riff raff - meglio perderli che trovarli
(1990) L'agenda nascosta
(1986) Fatherland
(1984) Which Side Are You On?
(1981) Looks and Smiles
(1980) The Gamekeeper
(1979) Black Jack
(1977) The Price of Coal (film tv)
(1975) The Days of Hope (mini serie)
(1971) After a Lifetime (film tv)
(1971) The Save the Children Fund Film
(1971) Family Life
(1971) The Rank and the File (film tv)
(1969) The Golden Vision (film tv)
(1969) Kes
(1969) The Big Flame (film tv)
(1967) Poor Cow
(1967) In Two Minds (film tv)
(1965) Cathy Come Home (film tv)
(1965) Coming Out Party (film tv)
(1965) The End of Arthur's Marriage (film tv)
(1965) Up the Junction (film tv)
(1965) 3 Clear Sundays (film tv)
(1964) Diary of a Young Man (film tv)
(1964) The Wednesday Play (serie tv)

venerdì 22 luglio 2016

BUD SPENCER DAY: Io sto con gli ippopotami

Il 27 giugno è venuto a mancare una icona del cinema italiano 'pasta e fagioli', Bud Specer, che in coppia con Terence Hill ha regalato risate e sorrisi con le loro mitiche commedie a suon di gag e sganascioni. Oggi si celebra alla grande e Director's cult dedica a Bud Io sto con gli ippopotami.



Sganascioni per tutti!!!




Titolo: Io sto con gli ippopotami
Italia, 1979
Cast: Bud Spencer, Terence Hill, Joe Bugner.
Sceneggiatura: Barbara Alberti, Amedeo Pagani, Vincenzo Mannino, Italo Zingarelli.
Regia: Italo Zingarelli.
Durata: 105'


Se sei nato negli anni Ottanta, è quasi impossibile non aver visto un film di Bud Spencer e Terence Hill. A meno che tu abbia avuto una infanzia triste. 
La 'strana coppia' composta dal corpulento e burbero Bud e lo smilzo e fascinoso Terence hanno dato vita a una ricetta cinematografica gustosa con una netta distinzione dei ruoli, con uno schema narrativo semplice, ma efficace, condendo il tutto con saporite risse a suon di sganascioni. Una volta che i bimbi degli anni Ottanta sono cresciuti (diventando per varie traverse anche - o forse - tristi), i film di Bud e Terence si vedono con nostalgia, ma anche con una ottica diversa.
Un film come Io sto con gli ippopotami visto dagli occhi di un bambino è una bella favola che vede due eroi salvaguardare la natura incontaminata dell'Africa dal cattivone di turno.
Con gli occhi di un adulto (possibilmente cinico, spesso incazzato e disilluso come la sottoscritta), ci vede un messaggio diverso, vedendo come è stata devastata la natura un tempo incontaminata sia stata vittima di bracconaggio selvaggio con 'colpi inferti' ai splendidi paesaggi in parte rovinati dai resort che imperversano per la 'ggente' che sogna di fare i safari e vivere per un paio di settimane l'avventura esotica manco fosse L'uomo di Singapore (telefilm anni Ottanta con un tizio che viveva appunto a Singapore - che non c'entra una mazza con l'Africa - ma vagamente vestito a mo' di safari, con tanto di elefanti prelevati da chissà dove), dove Tom (Bud Spencer) organizza safari 'fuffa' per uomini d'affari annoiati in cerca di emozioni, che sognano di cacciare un leone. 
Il tutto condito il tutto dal colonialismo che vede spadroneggiare il ricco e arrogante Mr. Ormon (Joe Bugner) che vuole fare del piccolo paese africano casa sua, togliendo casa ai nativi, con il tacito accordo della polizia locale corrotta che da il permesso alla vendita di animali esotici per i soldoni - con il risultato di un'Africa rovinata in primis dal colonialismo, e dalle guerre + dittature in seguito, impoverendo il paese e costringendo esodi di massa che qualcuno vorrebbe raccogliere a suon di ruspate e mandarli al mittente.
Rewind: bando al tristume e torno bambina, raccontando la storia di Tom, uomo d'affari che organizza safari per ricchi signori a caccia di avventure, ma che in realtà cacciano poco perché Tom carica i fucili con pallottole a salve per evitare di uccidere gli animali che ama e rispetta. Un giorno torna suo cugino Slim, giramondo rubacuori che dopo le (solite) scaramucce diventano soci in affari, rompendo le uova nel paniere al ricco Mr. Osmond, tanto riccho quanto losco,  che vende la fauna esotica pure in Canada, impegnandosi nell'espropiazione di terreni per le sue illecite attività.
Tom e Slim non ci stanno, anche perché Mr. Osmond ha preso di mira il dottore/giornalista locale che denuncia i suoi traffici, cercando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote al malvagio colonialista.
E' bello vedere i film da adulti con gli occhi di un bambino. Perché dopo 37 anni, Io sto con gli ippopotami rimane ancora una favola ecologista divertente, dove Bud Spencer e Terence Hill sono due eroi che si battono contro il cattivone di turno, facendo trionfare il bene, riuscendo a ripristinare l'ordine dopo il tentativo di stravolgimento.
E lo fanno sconfiggendolo il cattivone di turno con un paio di schiaffoni ben assestati, salvando così le case della gente del luogo, cercando di salvare gli animali che amano tanto, superando i conflitti tra di loro per il bene della comunità.
La ricetta ben collaudata funziona ancora, con i due protagonisti che sono così diversi sia fisicamente che caratterialmente, finendo per creare una perfetta alchimia, arrivando a compensarsi e a completarsi a vicenda.
Infatti l'unione fa la forza e dopo le solite scarumucce tra il burbero Tom che se la prende sempre con il fannullone Slim, riuscendo a farsi perdonare per come riesce a racimolare soldi con vari espedienti. Uno è la forza, l'altro è la mente ed è così che riescono a far vedere i sorci verdi a Ormond, ridicolizzando la sua (ingiusta) ricchezza, arrivando a sbeffeggiarlo a casa sua con un esilarante pranzo dove le buone maniere sono rimaste a casa, 'sgrufolando' il pranzo da ricchi fatto di caviale e aragosta come se fossero salsicce e fagioli (che sono sempre buone, anzi,  meglio del caviale). 
Così come sbeffeggiano il divertimento snob del casinò, fregando i ricconi con un gioco delle carte.
Beffa delle beffe, il duo che quasi finisce incastrato per traffico illecito di avorio (e tu lo sai che a loro non accadrà niente, ma gli occhi di bambino ti fanno preoccupare per la loro sorte), si salva con una fuga rocambelsca quanto buffa, arrivando allo scontro finale che farà trionfare il bene sul male.
Bene che trionfa con una bella scazzottata definitiva, dove l'eroico duo restituisce  il maltolto ai cattivoni, con i leoni, le zebre e i ghepardi che corrono liberi nella savana, regalandoci momenti di pura bellezza e sogni di libertà.
Perché è bello immaginare due eroi che sistemano a modo loro quello che non va. E lo puoi immaginare solo con gli occhi di un bambino, perché un adulto (forse) non ci penserebbe nemmeno.

Voto:7
A.M.

Celebrano Bud Spencer: 

WhiteRussian - Bomber
Combinazione Casuale - Lo chiamavano Buldozer
Non c'è paragone - Pari e dispari + Altrimenti ci arrabbiamo
Cuore di celluloide - Lo chiamavano Trinità 
Director's Cult - Io sto con gli ippopotami
GiocoMagazzino - Il soldato di ventura
In Central Perk - Cantando dietro i paraventi
Solaris - I due superpiedi quasi piatti

martedì 19 luglio 2016

NOTTE HORROR 2016: Nightmare - Dal profondo della notte

Come di consueto ogni anno torna puntuale la notte horror, pronta a scaldare ulteriormente le calde serate oppresse dall'afa. Questo martedì ci sarà alle 21 la recensione di Frailty, a cura di Combinazione casuale, mentre alle 23 ci sarà la mia recensione sul classico horror Nightmare - Dal profondo della notte.


Enjoy in compagnia dei cineblogger e dello zio Tibia!



Titolo: Nightmare - Dal profondo della notte
Titolo originale: A Nightmare on Elm Street
USA, 1984
Cast: Robert Englund, Heater Lagerkamp, John Saxon, Johnny Depp.
Sceneggiatura: Wes Craven.
Regia: Wes Craven.
Durata: 98'


Le colpe dei padri ricadono sui propri figli. Così si potrebbe (banalmente) riassumere uno dei classici del cinema horror americano, Nightmare - Dal profondo della notte.
La parabola mortale e infernale di Freddy Krueger (Robert Englund), infanticida arso vivo in una fornace dagli abitanti della cittadina di Springwood nasconde molto di più, anche perché a dirigere questo instant classic è Wes Craven.
Craven rilegge i canoni del genere slasher che diedero fama a Jason di Venerdì 13, arricchendoli di riflessioni sociologiche e psicologiche inusuali per un film dell'orrore. Craven non si limita alla 'maratona della mattanza' - pur non lesinando efferati omicidi da parte del mefistofelico Freddy, riversando la sua spietata vendetta contro i giovani cittadini di Springwood - ma usa Freddy per scavare nei meandri dell'incoscio, reso inerme dai sogni, che a volte si trasformano negli incubi che non vorremmo mai vivere nella vita reale. 
Una vecchia ninna nanna cantava 'ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do, glielo do all'uomo nero che lo tiene per un anno intero'. Se non ti addormentavi, l'uomo nero ti portava via, e allora tu, bambino un po' intimorito, chiudevi subito gli occhi, così da far contenta la tua mamma. Ma che succede se l'uomo nero ti prende proprio mentri dormi, cercando di ucciderti con delle lame taglienti pronte a squarciarti le vesti e le carni? 
E' ciò che accade a Tina (Amanda Wyss), giovane teenager con vive con la madre single e che si trova intrappolata in un incubo, dove l'uomo nero la rincorre cercando di ucciderla. Tina si risveglia nel mondo reale - più sicuro del mondo dell'inconscio - ma con la camicetta da notte tagliata. Rimasta da sola il weekend, organizza una serata in compagnia della sua migliore amica Nancy (Heather Lagerkamp), e i rispettivi fidanzati, Rod e Glen (Nic Corri e Johnny Depp, qui al suo esordio cinematografico). Nancy rivela a Tina che ha sognato la stessa persona, che ben presto si materializzerà e ucciderà Tina.
Non potendo contare sull'aiuto dei genitori (madre alcolizzata e padre sceriffo che la crede instabile e paradossalmente non riesce a proteggerla nonstante appartenga alle forze dell'ordine), Nancy dovrà affrontare da sola le proprie paure e soprattutto affrontare da sola il terribile Freddie Krueger.
Il mondo degli adulti è fragile, vuoi per la crisi familiare che imperversava (realmente), vuoi per un'America intrisa di yuppismo che apriva le porte all'era reaganiana, che porterà a un impoverimento dei valori. Valori familiari vacillanti per questo gruppo di liceali apparentemente così sereni e sempre sorridenti, abbandonati a loro stessi dall'incuria (la madre di Tina e i genitori di Rod), dall'alcolismo (la madre di Nancy), dall'inutile protezionismo (i genitori di Glen) o dall'incapacità di capire cosa sta realmente succedendo (il padre di Nancy), costretti a proteggersi da soli dall'uomo nero. 

"L'uomo nero non è morto, ha gli artigli come un corvo,fa paura la sua voce, prendi subito la croce.
Apri gli occhi, resta sveglio,non dormire questa notte".

Freddie Krueger non è morto ed è tornato dagli inferi per vendicarsi di chi lo ha ucciso, prendendo con sé l'ultimo barlume di innocenza di un paese che l'ha persa senza nemmeno accorgersene.
L'innocenza perduta di Nancy, che si tiene stretto il crocefisso per proteggersi, così come cerca di tenersi stretta la propria purezza, rifiutando le avanche del fidanzato (tema che poi tornerà in Scream). Freddy però la perseguita nei suoi sogni, scardinando le sue certezze, cercando di sedurla con la sua lingua viscida che esce dal telefono, o con gli artigli che spuntano tra le sue gambe mentre si appisola nella vasca da bagno, nel tentativo di rimanere sveglia. Nancy cerca di non dormire, ma appena chiude gli occhi si trova a dover affrontare le sue paure, come la morte della sua amica, che le appare nel corridoio della scuola, scuotendola violentemente dalla fanciullezza che non riesce ad abbandonare.
Nancy è sola, non riesce a comunicare con la famiglia né con gli insegnanti, mentendo a loro - e a sé stessa - che sta bene.
Se gli adulti non sono capaci di aiutarla, l'unica cosa che può fare è crescere in fretta e affrontare il proprio demone, quel Freddie Krueger capace di mescolare l'orrore del mondo onirico con lo squallore del mondo reale travestito da belle case, vialetti puliti e adolescenti sorridenti che vanno a scuola con l'auto decappotabile. Non c'è spazio per i sogni, apri gli occhi e sii consapevole che il mondo che vuoi tu, nella spensieratezza dei tuoi quindici anni, non è mai esistito.
Freddy te lo ricorda, ti fa credere che tutto andrà bene, per poi prenderti ogni certezza, facendoti viaggiare verso un mondo fatto di cattiveria e insicurezze. 
Nightmare - Dal profondo della notte è un instant classic, capace di andare oltre al genere slasher. 

Voto: 8/9
A.M.
La notte horror proseguirà fino alla fine di agosto:


domenica 17 luglio 2016

100% PURE GLAMOUR: I Mods di Quadrophenia



Negli anni Sessanta Mary Quant scolvolgeva la moda con la sua minigonna, la Swinging London stava per sbocciare e da lì a poco il Punk e Vivienne Westwood avrebbero invaso la musica e la moda inglese. 
Prima di questa rivoluzione pop/punk, a 'dettare legge' c'erano i Mods, ragazzi che da fuori ostentavano uno stile composto con giacca e cravatta, ma dentro ribollivano di ribellione e rock. Il termine Mod è un'abbreviazione di Modernists, un tempo usato per coniare il modern jazz, e questa subcultura giovanile si sviluppò  Londra (specialmente nei quartieri di Sheperd's Bush a Ovest e Stepney Green a East) tra il 1958 e il 1965. 
La moda è l'anima dei Mods, a partire dal logo della Royal Air Force spesso indossati sui giacconi, rigorosamente parka. Il dress code di un Mod è facilmente riconoscibile non solo da questo simbolo, ma anche da una cura del look curato e innovativo fatto di giacca a tre bottoni, cravatta e pantaloni a sigaretta (rigorosamente di sartoria italiana), e per i più trasgressivi, un tocco di kajal nero all'interno della rima interna degli occhi. 
L'attrazione per la moda italiana culminò con l'utilizzo della Lambretta o della Vespa come mezzo di trasporto e per proteggere gli abiti sartoriali si utilizzava per l'appunto il parka.
Lo stile Mod viene rappresentato perfettamente nel film Quadrophenia (1979) - tratto dall'omonimo concept album degli Who - che racconta la vita del giovane Mod Jimmy, tra le incompresioni familiari, l'uso delle anfetamine all'epoca tanto in voga, gli scontri con i rivali Rockers - che culminano con i fatti di Brighton, realmente accaduti nel 1964 - e la disillusione di uno stile che si sta avviando al tramonto. Stile che comunque verrà sempre apprezzato come uno dei più 'stilosi' degli anni Sessanta.



giovedì 14 luglio 2016

SPOT REVIEW: Citroen 18 - By Sergio Leone


Nome: Citroen 18
Musica: Ennio Morricone
Regia: Sergio Leone
Durata: '58



Nel 1981 il regista Sergio Leone accettò di dirigere uno spot pubblicitario per la Citroen, famosa casa automobilistica francese che stava lanciando sul mercato italiano la Citroen 18. 
Per l'occasione il maestro di capolavori come Il buono, il brutto e il cattivo e  Giù la testa ci regala 58 secondi di puro cinema, coadiuvato dalla preziosa collaborazione di Ennio Morricone, che firma la colonna sonora dello spot, tre anni prima di dare l'addio al cinema con la sua opera più ambiziosa, C'era una volta il west.
Ambientato in un'assolata giornata romana, nel cuore del Colosseo, troviamo la Citroen 18 incatenata. 
E come un momento di puro lirismo che solo Leone sa dare nei suoi film western, ecco che vediamo questa macchina sprigionare la propria anima, duellando fino all'ultimo contro le catene che ne frenano la libertà di un'auto perfetta, i cui dettagli vengono sapientemente catturati dall'occhio cinematografico del regista romano.
La forza del diesel si sprigiona, le ruote dell'auto girano all'infinito, la macchina si muove impaziente, mentre le catene faticano a tenerla. Proprio come un duello finale, dove i due cowby sono pronti a sfidarsi per sparare il colpo che arriverà diritto al cuore. 
Puoi cercare di fermarla, la senti la sua furia? Lo senti il rombo del motore si esprime con tutta la sua furia che è impossibile da contenere? Non puoi incatenare la forza che può esprimere un'auto a Diesel, pronta a scatenarsi per correre libera.
La musica di Ennio Morricone fa il resto, regalandoci le atmosfere tipiche dei film di Leone, facendoci respirare la polvere dei deserti in cui hanno avuto luogo tanti western memorabili.
A distanza di 34 anni, lo spot della Citroen 18 rimane un gioiellino di regia, dove la maestria di Sergio Leone si scatena proprio come l'auto incatenata, pronta a correre verso l'ignoto.

domenica 10 luglio 2016

COMING SOON: David Bowie is




David Bowie è. Difficile pensare che il White Duke sia scomparso 6 mesi fa all'inzio (di un infausto) 2016. David Bowie è. 
In mezzo a noi, con la sua musica e con i suoi film, con le sue influenze nella cultura popolare. E ora con un documentario, che uscirà domani e rimarrà nelle sale cinematografiche per soli 3 giorni. 
David Bowie is racconta l'allestimento della mostra dedicata all'immenso artista al Victoria & Albert Museum di Londra, ed è inoltre un modo per ripercorrere la sua strabiliante carriera che parte dagli esordi avvenuto nel 1969 con l'album Space Oddity, fino al nuovo millennio (escluso l'album/testamento Black Star, uscito due giorni prima della sua scomparsa). 
Il documentario offre anche l'occasione di far vedere la preparazione dell'allestimento (raccontato anche nel documentario su Marina Abramovic: The Artist is Present). Il percorso della mostra è costituita da 3 sezioni che sono costituite da 300 oggetti appartenuti all'artista, e da eventi multimediali che conducono il visitatore (spettatore in questo caso) all'interno del processo creativo di Bowie che non è fatto solo di musica, ma ha influenzato la moda, il design, la cultura pop e ovviamente anche il cinema. 
Un'occasione imperdibile per ricordarci che David Bowie è ancora tra noi,

giovedì 7 luglio 2016

FILMOGRAFIA: Jennifer Aniston


NOME:
Jennifer Aniston
DATA DI NASCITA: 11/02/1969
LUOGO DI NASCITA: Sherman Oaks, California, Stati Uniti
PROFESSIONE: Attrice





ATTRICE:

(2016) Cicogne In Missione - Signora Gardner (voce)
(2016) Mother's Day - Sandy
(2014) Cake - Claire Simmons
(2014) Tutto può accadere a Broadway - Jane
(2014) Come ammazzare il capo 2 - Dott. Julia Harris
(2013) Life of Crime - Mickey Dawson
(2013) Come ti spaccio la famiglia - Rose
(2012) Nudi e felici - Linda
(2011) Come ammazzare il capo... e vivere felici - Dott. Julia Harris
(2011) Mia moglie per finta - Katherine Murphy
(2010) Due cuori e una provetta - Kassie Larson
(2010) Il cacciatore di ex - Cassidy Daley
(2009) Qualcosa di speciale - Eloise
(2008) Io & Marley - Jennifer Grogan
(2008) La verità è che non gli piaci abbastanza - Beth
(2006) Diary - Kathryn Fayer
(2006) Friends with Money - Olivia
(2006) Ti odio, ti lascio, ti... - Brooke
(2005) Derailed - Attrazione letale - Lucinda Harris
(2005) Vizi di famiglia - Sarah Huttinger
(2004) ...e alla fine arriva Polly - Polly Prince
(2003) Una settimana da Dio - Grace
(2002) The Good Girl - Justine Last
(2001) Rock Star - Emily Poule
(1999) Il gigante di ferro - Voce di Annie Hughes
(1999) Impiegati... male! - Joanna
(1998) The pink line - Clove
(1998) Hercules (Serie Tv) - Gallitea
(1998) L'oggetto del mio desiderio - Nina Borowski
(1997) Solo se il destino - Debbie
(1997) Romantici equivoci - Kate Mosley
(1996) Steven Spielberg's Director's Chair (Video) - Laura
(1996) Il senso dell'amore - Renee Fitzpatrick
(1996) Il sogno di Frankie - Allison
(1994) Muddling Through (Serie Tv) - Madeline Drego Cooper
(1994) Friends (Serie Tv) - Rachel Karen Greene Geller
(1993) Leprechaun - Tory
(1990) Ferris Bueller (Serie Tv) - Jeanie Bueller
(1990) Molloy (Serie Tv) - Courtney
(1990) Camp Cucamonga (Tv) - Ava Schector

martedì 5 luglio 2016

GOODBYE - Annus Horribilis Edition: Addio a Robin Hardy, Robin Hardy e Abbas Kiarostami



Dio ha deciso che a Cannes non ci vuole più andare perché fa troppo caldo e le attrici si fanno i selfie scosciate. Così olè, ha preso in meno di 4 -giorni- 4 ben tre registi, di nazionalità diverse, giusto per diversificare un po'.
Il primo luglio la pagliuzza più corta se l'è presa Robin Hardy, il mitico regista di The Wicker Man, con l'altrettanto mitico Christopher Lee che Dio si è portato via un anno fa. Si vede che dovevano fare delle prove e aveva bisogno di un consulto sul campo.
Robin Hardy divenne un regista di culto con questo film di un timorato di Dio che viene incaricato di trovare una ragazzina scomparsa nei meandri di una isola inglese. 
Non si sa se la buon anima di Hardy dovrà avere una VISA per stare in paradiso, ora che è una buon anima Extra CEE. Le dichiarazioni del signor D. non sono pervenute.
Non fa passare neanche 24 ore che il 2 di luglio si porta via Michael Cimino, il fighissimo regista de Una calibro 20 per lo specialista (1974)  e soprattutto Il cacciatore (1978). Cimino fu un esponente dei Movie Brats di Hollywood, che fu tristemente famoso per il fallimento de la United Artists con il suo (oggi ritenuto) capolavoro I giardini del cielo, riuscendo poi a rimettersi dietro la macchina da presa con Il siciliano e Verso il sole con Woody Harrelson (1996). Recentemente si era dato alla letteratura. Pare che monsieur D. avesse difficoltà ad addormentarsi, così l'ha chiamato a sé per raccontargli le favole della buonanotte.
Dulcis in fundo (per ora, famo le corna), il signor D. per non dimostrarsi razzista, decide di chiamare a sé Abbas Kiarostami, regista iraniano sensibile ed eclettico, autore di Close Up e Il giardino dei ciliegi, Palma d'Oro a Cannes nel 1997. Fu anche illustratore. 
Ecco, caro signor Kiarostami, la prego faccia un disegnino a Mr. D. facendogli capire che noi cinefili vogliamo i 'nostri' registi qua con noi, per farci felici con altri splendidi film.

lunedì 4 luglio 2016

FILMOGRAFIA: Romola Garai




NOME:
Romola Garai
DATA DI NASCITA: 06/08/1982
LUOGO DI NASCITA: Southwark, Londra, Inghilterra
PROFESSIONE: Attrice



ATTRICE:
(2015) Suffragette - Alice
(2013) Last Days on Mars - Rebecca Lane
(2007) Espiazione - Cecilia Tallis
(2007) Angel - La vita, il romanzo - Angel
(2006) Amazing Grace - Barbara Wilberforce
(2006) Renaissance - Ilona Tasuiev (voce)
(2006) As you like it (come vi piace) - Celia
(2004) Inside I'm dancing - Siobhan
(2003) Daniel Deronda (Film TV) - Gwendolen Harleth
(2003) Dirty Dancing: Havana Nights - Bernadette Beattie
(2002) I Capture the castle - Cassandra Mortmain
(2002) Nicholas Nickleby -
(2001) Perfect (Serie TV) - Charlotte
(2000) Attachments (Serie TV) - Zoe (episodi 4-10)
(2000) The last of the Blonde Bombshells - Elizabeth ragazza

venerdì 1 luglio 2016

IL CIRCOLO DI CUCITO: La juvenilia di Judi Dench




Ma quanto è figa Judy Dench? Ha servito sua Maestà nel ruolo di M nella saga di James Bond, ha vinto un Oscar nel 1998 per soli 8' di recitazione in Shakespeare in Love - nel ruolo della regina Elisabetta I - e ora a 81 si è regalata il primo tatuaggio. Il tattoo ha sempre esercitato un certo fascino per Mrs. Dench, quando alla prima londinese di Skyfall aveva sfoggiato un (finto) tatuaggio di svarowsky al collo con la scritta 007. Questa volta però ha fatto sul serio: Carpe Diem recita la scritta sul suo polso. Sua massima di vita. 
Ha colto l'attimo, grazie anche a un buono per un tatuaggio regalatole dalla figlia Finty per il suo compleanno, avvenuto lo scorso dicembre. Con questo tatuaggio Judi Dench ha voluto esprimere la sua volontà di sentirsi sempre giovane (e grintosa visto che continua a riscuotere successo al botteghino) e moderna. Anche la splendida Helen Mirren (che ha vinto anche lei un Oscar interpretando la regina Elisabetta II) ne sfoggia uno, ma l'aveva fatto negli anni Sessanta, in piena fase di ribellione per l'epoca in cui solo i galeotti, gli Hell's Angels e i motociclisti potevano sfoggiarli. 
Ribelle o no, Judi Dench è una gran figa, che riesce a essere più giovane senza dover ricorrere alla chirurgia estetica, fregandosene dei dettami in cui una signora a una determinata età deve essere sempre composta, sfoggiando una eleganza impeccabile da vera Dame. La classe di Judi Dench non è acqua, è anche rock. Basta solo cogliere l'attimo.