martedì 28 giugno 2016

GOODBYE: Addio a Bud Spencer




Sei stato quello che non perdonava, nonostante Dio lo facesse. 
Hai fatto parte del coro dei pompieri.
Sapevi anche ballare alla tirolese, ma a modo tuo, con un paio di sganascioni ben assestati.
Ti piaceva la DumBaggie, e ti sei arrabbiato molto per averla.
Stavi in mezzo agli ippopotami.
Sei stato Bambino, però eri un po' bandito e un po' sceriffo.
Sei stato un poliziotto, con i piedi (quasi) super piatti.
Sei stato anche uno sceriffo. Poco terrestre, ma molto extraterrestre.
Eri un angelo che amava mangiare i fagioli.
Chi ti aveva come amico, aveva trovato un tesoro.

Sei stato lo zio burbero che ha divertito una intera generazione di bambini che mangiavano pane, Nutella e Bim Bum Bam.
Ciao Bud, grazie per averci fatto ridere e divertire, continuando a farlo anche quando noi bambini siamo diventati degli adulti.

Bud Spencer (1929 - 2016)


domenica 26 giugno 2016

FILMOGRAFIA: Anton Yelchin



NOME:
Anton Yelchin
ALL'ANAGRAFE: Anton Viktorovich Yelchin
DATA DI NASCITA: 11/03/1989 
DATA DI MORTE: 19/06/2016
LUOGO DI NASCITA: Leningrado, Russia (ora San Pietroburgo)
PROFESSIONE: Attore





ATTORE:

(2017) Rememory - Todd
(2017) Thoroughbred -
(2016) Porto - Jake Kleeman
(2016) Star Trek Beyond - Chekov
(2016) We Don't Belong Here - Maxwell Green
(2016) Rise (Cortometraggio) - Basil
(2015) SuperMansion (Serie Tv) - Dudley
(2015) Green Room - Pat
(2015) Niente cambia, tutto cambia - Pierre
(2015) Ombre dal passato - Jacob Heckum
(2015) Kiss Kiss Fingerbang (Cortometraggio) - Dr. Jack Stewart
(2015) Experimenter - Rensaleer
(2015) Court of Conscience (Cortometraggio) - Father James
(2014) Il nemico invisibile - Dovunque tu sia, lui ti troverà - Milton Schultz
(2014) Burying the Ex - Max
(2014)Anarchy - Cloten
(2014) The Apprentice (Cortometraggio) - Wayne
(2014) 5 to 7 - Brian
(2014) Rudderless - Quentin
(2013) Broken Bells After the Disco (Cortometraggio) - Boy
(2013) I Puffi 2 - Voce di Puffo Maldestro
(2013) The Smurfs 2 (Video Game) - Voce di Puffo Maldestro
(2013) The Smurfs: The Legend of Smurfy Hollow (TV Short) - Voce di Puffo Maldestro
(2013) Solo gli amanti sopravvivono - Ian
(2013) Into Darkness - Star Trek - Chekov
(2013) Star Trek (Video Game) - Voce di Chekov
(2013) Il luogo delle ombre - Odd Thomas
(2012) Pirati! Briganti da strapazzo - Voce di The Albino Pirate)
(2011) The Life & Times of Tim (Serie Tv) - Trent
(2011) The Smurfs: A Christmas Carol (Cortometraggio) - Voce di Puffo Maldestro
(2011) Fright Night - Il vampiro della porta accanto - Charley Brewster
(2011) Starz on the Set: A Look Behind the Smurfs 3D (TV Short) - Voce di Puffo Maldestro
(2011) I Puffi - Voce di Puffo Maldestro
(2011) La collina dei papaveri - Voce di Shun Kazama)
(2011) Mr. Beaver - Porter Black
(2011) You and I - Edward
(2011) Like Crazy - Jacob
(2010) Memoirs of a Teenage Amnesiac - Ace Zuckerman
(2009) Terminator Salvation - Kyle Reese
(2009) Star Trek - Chekov
(2008) Middle of Nowhere - Dorian Spitz
(2008) New York, I Love You - Ragazzo (parte "Brett Ratner")
(2007) Charlie Bartlett - Charlie Bartlett
(2006) Criminal Minds (Serie Tv) - Nathan Harris
(2006) Criminal Intent (Serie Tv) - Keith Tyler
(2004-2006) Huff (Serie Tv) - Byrd Huffstodt
(2006) Alpha Dog - Zack Mazursky
(2005) Gioventù violata - Finn Earl
(2004) House of D - Tommy
(2004) N.Y.P.D. (Serie Tv) - Evan Grabber
(2004) Jack (Film Tv) - Jack
(2004) Curb Your Enthusiasm (Serie Tv) - Stewart
(2003) Senza traccia (Serie Tv) - Johnny Atkins
(2002) The Practice - Professione avvocati (Serie Tv) - Justin Langer
(2002) Taken (Mini Serie Tv) - Jacob Clarke - Child
(2002) Rooftop Kisses (Cortometraggio) - Charlie
(2002) A Time for Dancing - Jackson
(2002) Giudice Amy (Serie Tv) - Davis Bishop
(2001) Cuori in Atlantide - Bobby Garfield
(2001) Nella morsa del ragno - Dimitri Starodubov
(2001) 15 minuti - Follia omicida a New York - Ragazzo in edificio che brucia
(2001) Guardo, ci penso e nasco - Milo
(2000) A Man Is Mostly Water - Augie
(2000) Geppetto (Film Tv) - Featured
(2000) E.R. - Medici in prima linea (Serie Tv) - Robbie Edelstein

martedì 21 giugno 2016

100% PURE GLAMOUR: La chitarra di Purple Rain - The Cloud Guitar



Purple Rain è tutto: musica, film, sorta di biopic, the Kid. E soprattutto era Prince. E la sua chitarra. Strumento che diventa protagonista assoluta di un meraviglioso assolo finale nella title track del film (che ha fece vincere al folletto di Minneapolis l'Oscar per la miglior canzone ). 
La musica era l'universo di Prince e il folletto non poteva suonare una chitarra qualsiasi. Niente da togliere alla Fender Stratocaster suonata con la bocca da Jimi Hendrix al concerto di Woodstock del 1969, o alla Gibson suonata da Eric 'Slow Hand' Clapton, ma le chitarre di Prince erano personali, belle e affascinanti, quasi quanto una donna ideale incarnata in questo strumento a 6 corde. 
Prince commissionò la sua chitarra al liutaio Dave Rusan, che realizzò la chitarra modello Schecter 'The Cloud' nel 1983, un anno prima della realizzazione di Purple Rain.
La Schecter è un modello nato nel 1979 da David Schecter, Herschel Blankenship e Shel Horlick, costituita da legni di origine esotica per il corpo come il mogano, bubinga, paduak, acero canadese, mentre per il manico si può utilizzare diversi tipi (acero figurato, koa, pau ferro) .La chitarra non ha una finitura solida che ricopre lo strumento, in modo da conferirgli un effetto estico di 'legno vivo'. Per dare questa 'vitalità' allo strumento, il manico non veniva incollato separatamente, ma viene composto da un unico pezzo.
La Schecter negli anni Settanta era molto famosa nel circuito rock americano:  è il modello preferito da Mark Knopler dei Dire Straits e da Lou Reed, e anche se ha conosciuto momenti di crisi,  nel Ventunesimo secolo viene ancora usata, soprattutto dal frontman dei Muse Matthew Bellamy. 
Prince non scelse la chitarra a caso: da ragazzo fu un frequentatore del negozio dove lavorava il liutaio David Rusan - il Knut Coupé Music - diventando un cliente abituale, e anni dopo (quando Rusan ritornò a lavorare nel negozio dopo un periodo a Londra), esattamente il 1983, Prince gli commissionò la creazione della chitarra per il suo film. La richiesta fu semplice: una chitarrra funzionale, ma dal design particolare, prendendo spunto non da una chitarra, ma da un basso del suo amico e collega Cymone. 
Rusan copiò il corpo del basso, utilizzando però i particolari di rifinitura e le dimensioni tipiche  della
The Cloud Guitar
chitarra. Il legno utilizzato per questa 'ceatura' fu l'acero canadese, mentre il manico riprende invece il modello dello della Fender Stratocaster 81 Humbucker - che si utilizza per il modello Les Paul - in modo da rendere il suono pulito e soprattutto per renderla 'malleabile' alle molteplici distorsioni musicali che il folletto aveva intenzione di fare (come nel finale della canzone Let's Go Crazy e ovviamente il finale di Purple Rain).
Il tocco finale che la rende unica nel suo genere è dato dal 'ricciolo' che si allunga lungo il corpo della chitarra il resto fu storia. Con Purple Rain , la Cloud Guitar divenne la chitarra di Prince per eccellenza (anche se poi la 'tradì' con la chitarra 'symbol' quando decise di diventare Tafkap). 
In Purple Rain la The Cloud Guitar nel film diventa a sua volta un personaggio - entrando in scena quando viene mostrata/presentata da the Kid ad Apollonia - esprimendo l'essenza e il potere e l'identità di the Kid, ovvero del geniale (e compianto) folletto di Minneapolis.

lunedì 20 giugno 2016

GOODBYE: Addio ad Anton Yelchin




L'attore Anton Yelchin è morto ieri in un incidente d'auto all'età di 27 anni. Nato a Leningrado (ora San Pietroburgo) 11 marzo del 1989, Yelchin emigrò con la famiglia (pattinatori della nazionale russa in cerca di asilo politico) nei primi mesi di vita in America. 
Cominciò la sua carriera da bambino, esordendo a 11 anni in un film indipendente, A Man is Mostly Water e in una piccola parte nel film A Time for Dancing. Sempre a 11 anni cominciò ad avere ruoli meno marginali e sempre più importanti, come il piccolo Milo in Guardo, ci penso e nasco. Il 2001 fu un anno ricco, recitando ne La morsa del ragno con Morgan Freeman e soprattutto Cuori in Atlantide di Scott Hicks, con Anthony Hopkins (nel ruolo di Bobby Garfield da giovane).
La sua carriera continuò nei meandri del cinema mainstream con House of D. di David Duchovny (2004), Gioventù violata di Griffin Dunne (2005), Alpha Dog di Nick Cassavetes (2006) - nel ruolo di Zack 'carne fresca' Mazursky - con commedie adolescenziali come Charlie Bartlett (2007) - che lo vide protagonista assoluto nel ruolo del giovane scapestrato Charlie, che diventa famoso nella scuola per le sue sedute di psicanalisi fai da te - prima di approdare ai blockbuster Terminator Salvation (2009) di McG e soprattutto Star Trek di J.J. Abrams, nel ruolo di Pavel Chekov, mitico personaggio del serial televisivo originale -  creato appositamente per sopperire alle critiche di un giornale sovietico che lamentava la mancanza di un personaggio russo nella serie. 
L'eclettismo di Yelchin lo portò a lavorare sia in film indipendenti, sia in grosse produzioni cinematografiche, spaziando per Mr. Beaver di Jodie Foster (2011) a Fright Night nello stesso anno, per poi riprendere il ruolo di Chekov in Star Trek: Into Darkness (2013). L'anno successivo arricchì il suo curriculum con lo shakespeariano Cymbeline di Michael Almereyda (2014) al fianco di Ethan Hawke e Milla Jovovich, per poi spaziare nell'horror grottesco di Joe Dante - Burying the Ex sempre nello stesso anno. Prima della prematura scomparsa, aveva appena terminato Star Trek Beyond diretto questa volta da Justin Lin che uscirà il 22 luglio nei cinema. 
Una brillante carriera stroncata da un destino beffardo.

venerdì 17 giugno 2016

RECENSIONE: Tutti vogliono qualcosa




Titolo: Tutti vogliono qualcosa
Titolo americano: Everybody Wants Some
USA, 2016
Cast: Blake Jenner, Juston Street, Zoey Dutch
Sceneggiatura: Richard Linklater
Regia: Richard Linklater
Durata: 110'


Never gonna stop, give it up. Such a dirty mind. 
Always get it up for the touch
of the younger kind. My my my i yi woo. M M M My Sharona...
Jake (Blake Jenner) ascolta la hit dei The Knack alla radio mentre sta per arrivare al campus universitario del Southern Texas Cherockees College. E' una calda giornata di agosto del 1980 e Jake sta per iniziare una nuova vita. Lasciata la casa di mamma e papà, lasciato il girone infernale del liceo (anche se non se la cavava male come lanciatore di punta della squadra di baseball), ora si inizia con un nuovo livello. Ovvero il lungo cammino verso la vita adulta. Però mancano 3 giorni all'inizio delle lezioni e allora perché non studiare attentamente l'ambiente, il dormitorio, i nuovi compagni della squadra di baseball che all'inizio sembrano un po' snob ma poi ti accettano nel gruppo,  e soprattutto loro, le ragazze? 3 giorni di puro cazzeggio, tanto c'è tutta la vita davanti per essere delle persone serie, dei bravi e rispettabili contribuenti della società made in USA.
Richard Linklater torna due anni dopo Boyhood con il 'testamento spirituale di La vita è sogno'.
E con essa la costante tempo. Che è sempre un elemento prezioso nella filmografia del regista texano. Se in La vita è sogno si chiudeva un anno scolastico, con Tutti voglio qualcosa ne inizia uno nuovo. La capacità di Linklater sta proprio nel dare profondità alla banalità. Messa così suona un po' come una sorta di ossimoro, ma se si ha una buona conoscenza della sua filmografia, questa chiave di lettura può risultare azzeccata. Altrimenti come sarebbe potuto accadere che un film 'banale' come Tutti vogliono qualcosa sia una figata pazzesca, pur limitandosi a raccontare tre giorni di pane, amore e cazzeggio? 
Il tempo è prezioso, scivola via in fretta. Vai a dormire che sei un'adolescente, e poi ti svegli che sei diventato un adulto. E allora perché non concentrare in poco tempo il massimo del divertimento, prendere per i capelli la giovinezza e strapazzarla finché hai la possibilità di farlo? Le vacanze sono quasi finite, le lezioni di storia e altre nozioni noiose sono alle porte. Poi, se sei un giocatore di baseball, devi rispettare due regole: niente 'bumba' e niente ragazze. Sì, certo, come no. Ditelo a Jay (Juston Street), Roper (Ryan Guzman), McrReynolds (Tyler Hoechlin) e soci, che sembrano aver ereditato la sgangherata stamberga degli Omega House di Bruto Blutarsky e soci, facendola diventare il 'campo base' di sesso, birra e rock and roll. In tre giorni tutto può succedere a Jake, anche innamorarsi. Certo, è un po' prematuro, ma perché non cercare di conquistare quella rossa che ti ha notato il primo giorno (Zoey Deutch), magari chissà, da cosa nasce cosa. Non importa se lei ha già progettato il suo futuro, vivi il presente, vivi l'attimo. Il tempo fugge, non sprecare l'occasione, poco importa se il giorno dopo bisogna alzarsi presto per la prima lezione. Perché ogni esperienza è preziosa, e costuirà il bagaglio che ti porterai nella vita adulta.
Tutti vogliono qualcosa non è una operazione nostalgia. Richard Linklater utilizza la costante tempo per ricordarci che si è giovani una volta sola, e ogni minuto, ora, giorno va vissuto intensamente. E non è un caso che sia ambientato agli inizi degli anni Ottanta. E' un modo per ricordare (agli americani)  che tre decadi fa tutto era più semplice. Che il college era sì formativo (e a detta del regista texano praticamente gratuito), ma privo dell'affanno per cercare un posto di lavoro per pagare il debito universitario, ma anche un modo per scrollarsi tutto lo schifo di chi ha patito l'inferno al liceo. Perchè il liceo in America ha fatto sempre schifo, Schegge di follia e Mean Girls e soprattutto i film di John Hughes (e Linklater sembra strizzare l'occhio al suo Ferris Buller's Day Off) lo ricordano, seppur con beffardo e ironico cinismo. E anche La vita è sogno lo ricorda, con perfida goliardia a suon di 'bariletto di birra party'.
E qui che c'è il legame con La vita è sogno. Linklater mette un tassello in più nella sua filmografia, e ci rammenta che dopo l'inferno c'è il paradiso fatto di feste, amori e tanta musica cool. E poco importa se i giocatori di baseball stanno con i giocatori di baseball, e i post punk stanno con i post punk, perché quando c'è da passare una serata in un locale underground a pogare, o in un dove si balla a suon di musica country, l'importante è lasciare i pensieri a casa (o in dormitorio) e saper stare in compagni e godersi quegli attimi che un giorno saranno un labile ricordo. E allora facciamoci trascinare dalla (strepitosa) musica!  Godiamoci la vita! Tanto di tempo ce n'è a sufficienza per accettare  il fatto di (non) diventare adulti.
Tutti vogliono qualcosa - Everybody Wants Some è una scatenata commedia che viaggia su altissimi decibel di una grandissima colonna sonora (My Sharona, Pop Muzik, Heart of Glass e naturalmente la title track Everybody Wants Some dei Van Halen) accompagnandoci nel viaggio di una sconfinata giovinezza. 
...But ev'rybody wants some. 
I want some too.
Ev'rybody wants some.
Baby, how 'bout you?


Voto: 8


giovedì 16 giugno 2016

SPOT REVIEW: Gap


Titolo: Dress normal
Brand: Gap
USA, 2014
Regia: Sofia Coppola

Normalità è passare un pomeriggio giocando una partita a flipper. Un po' old fashioned, ma in realtà mai passato di moda. 
Perché le mode vanno e vengono: ci sono i dark declinati in salsa demo, gli intellettuali che cambiano pelle e diventato hipster. Così come non bisogna essere particolarmente fighi per conquistare quella ragazza che sta giocando a flipper. 
Sofia Coppola ama la moda e ama anche girare spot pubblicitari, e questa volta inventa una piccola storia per il brand americano Gap che lancia una linea al grido di 'dress normal' - vestiti normalmente, sii comodo e non seguire per forza le mode del momento. Vivi la normalità di un pomeriggio al bar in compagnia di una ragazza che ti farà battere il cuore. 
E Coppola riesce a catturare la filosofia del brand in 36', raccontando la banalità di un pomeriggio qualsiasi, che in realtà ci ricorda che le cose più semplici sono le migliori, come un jeans e una maglietta. Niente stranezze, in nome del confort, un piacere che non conosce mode, e soprattutto non passa mai di moda. La normalità rappresenta la novità e la sobrietà è la carta vincente per farsi notare. 

martedì 14 giugno 2016

FILMOGRAFIA: Carey Mulligan




NOME: Carey Mulligan
DATA DI NASCITA: 28/05/1985
LUOGO DI NASCITA: Londra, Inghilterra, Regno Unito
PROFESSIONE: Attrice





ATTRICE:

(2015) Via dalla pazza folla - Bathsheba Everdene
(2015) Suffragette - Maud
(2014) Skylight - National Theatre Live - Kyra Hollis
(2013) A proposito di Davis -
(2013) Il grande Gatsby - Daisy Buchanan
(2011) Shame - Sissy
(2011) Drive - Irene
(2012) On Chesil Beach - Florence Ponting
(2010) Non lasciarmi - Kathy
(2010) Wall Street: Il denaro non dorme mai - Winnie Gekko
(2009) Brothers - Cassie Willis
(2009) Nemico pubblico - Carol Slayman
(2009) An Education - Jenny
(2009) Gli ostacoli del cuore - Rose
(2007) My Boy Jack - Elsie Kipling
(2007) And When Did You Last See Your Father? - Rachel
(2007) Doctor Who (Episodio Tv: Blink) - Sally Sparrow
(2007) L'abbazia di Northanger (Film Tv) - Isabella Thorpe
(2007) Waking the Dead (Episodi Tv: Wren Boys: Part 1, Wren Boys: Part 2) - Sorella Bridgid
(2006) The Amazing Mrs Pritchard (Serie Tv) - Emily Pritchard
(2006) Trial & Retribution (Episodio Tv: Sins of the Father: Part 1) - Emily Harrogate
(2005) Agatha Christie Marple: The Sittaford Mystery (Film Tv) - Violet Willett
(2005) Bleak House (Serie Tv) - Ada Clare/Ada Carstone
(2005) Orgoglio e pregiudizio - Kitty Bennet

sabato 11 giugno 2016

100% PURE GLAMOUR - TAMARRO EDITION: La birra preferita di Dom Toretto





Dominic Toretto è uno da canotta e jeans, mica da smoking. E non è uno da Martini mescolato, non shakerato, lui è uno da birra. Corona, possibilmente. 
In Fast & Furious 7 l'agente interpretato da Kurt Russell offre una birra belga che in antichità era stata preparata dai monaci. Me' c#joni. Toretto l'uomo che ha da puzzà, ma che non puzza in realtà, preferisce la Corona Extra, che beve direttamente in bottiglia. Perché lui è un gran signore.  
Puoi scegliere la birra che vuoi, purché sia una Corona. E' questo l'approccio democratico di Mr. Toretto quando offre una bionda all'agente sotto copertura Brian (il compianto Paul Walker) in The Fast and the Furious, quando riesce ad entrare nella tana del Dom. E se vuoi incastrare il Dom, per poi finire nella Toretto's family, una Corona la devi bere. 
La Corona Extra è una birra prodotta in Messico di colore oro, una bella bionda,  in salsa latina però. Le brune invece le lasciamo agli irlandesi, le ruby agli inglesi. La bionda per eccellenza più diffusa al mondo (ben 150 paesi) da far impallidire l'italica Nastro Azzurro ha un carattere evanescente e presenta poca schiuma, e questa caratteristica la rende vogliosa di sgargarozzarla direttamente dalla bottiglia, alla faccia delle altre birre che fanno un sacco di schiuma, tiè! 
Secondo la tradizione messicana, la birra Corona Extra si beve con una fetta di lime, come facevano un tempo i i muratori messicani, che mettevano una fetta di lime per evitare l'entrata di insetti
Secondo la tradizione di Dom Toretto - che buongustaio non è -  la  birra si beve 'grezza', cioè senza una fetta di lime, e soprattutto si beve la buona birra bionda in compagnia della famiglia, come momento di raccoglimento e di relax tra una missione e una gara spericolata con un'auto (ovviamente truccata). Per l'occasione, i bicchieri non servono, li lasciamo a Kurt Russell e alla sua birra dei monaci belgi. 

venerdì 10 giugno 2016

CULT MOVIE: The Image




Titolo: The Image
Id., UK, 1969
Cast: David Bowie, Michael Byrne.
Sceneggiatura: Michael Armstrong.
Regia: Michael Armstrong.
Durata: 13'


Si può essere ossessionati dalla propria arte? Si può essere spaventati da un dipinto, al punto da voler distruggere la propria creazione a tutti i costi?
E' ciò che accade a un giovane pittore (Michael Byrne), che dopo aver cestinato diversi dipinti, trova l'ispirazione in una buia e piovosa notte, dipingendo un giovane ragazzo (David Bowie). Inaspettatamente il soggetto prende vita, affacciandosi alla finestra, per poi entrare nella casa del pittore. 
Il giovane è spaventato, cerca di fuggire ma dal panico non riesce a togliere il lucchetto alla porta. Istintivamente cerca di difendersi e prende una piccola scultura e uccide il ragazzo. Sollevato, l'artista si sente al sicuro, ma ecco che il giovane giunge alle sue spalle, finendo per essere ucciso nuovamente. Il giovane si alza, e l'artista lo uccide ripetutamente, arrivando a colpire la tela che ha generato tale incubo.
Il regista mancuniano Michael Armstrong con il suo cortometraggio d'esordio The Image omaggia il cinema surrealista di Jean Coucteau e il secondo episodio di  The Blood of a Poet (1932) - una scultura si anima e parla con il suo artista - rendendo però il suo artista un pazzo schizofrenico che vede nel ragazzo la sua seconda personalità, che cerca di reprimere uccidendo il soggetto che ha creato. 
L'arte infatti è il perfetto veicolo dove una persona può incanalare le proprie ansie, le proprie ambizioni, ma anche il proprio subconscio. E quando inaspettatamente si materializza il ragazzo, l'artista non ci pensa due volte nel sopprimere quella parte di sé che rifiuta. Può ucciderla mille volte, ma se fa parte di te, non può scomparire. E l'artista se ne rende conto, capisce di aver reso immortale la sua ossessione, impressa su quella tela.
Questo sembra suggerire The Image. O almeno, questo sembra raccontare la storia. L'arte infatti è soggetta a mille interpretazioni e a diversi punti di vista. Però l'immagine finale che raffigura la foto che ritrae il ragazzo può dare un'altra chiave di lettura. Peccato che Armstrong si diverta nel dare solo un suggerimento, lasciando in sospeso la storia di questo artista ossessionato. Da cosa? Da sé stesso? Da questo ragazzo? 
L'arte, nelle sue mille sfaccettature serve anche per liberarsi dai propri demoni interiori, ma nel cortometraggio horror di Armstrong l'arte diventa un mezzo dove gli incubi diventano realtà.
E' buffo pensare che questo cortometraggio di 47 anni fa sia stato trasmesso durante l'intervallo di un film porno, proiettato in un cinema di Piccadilly Circus. Sarà forse il fatto che sia stato il primo (e a quanto pare l'unico) corto vietato ai minori per via dei suoi contenuti violenti. Infatti il film venne bollato con l'X rated, vietandolo ai minori di 18 anni.
A distanza di anni, siamo ormai assuefatti da ogni forma di violenza da far sembrare questo The Image un film innoquo. The Image rimane però pur sempre inquietante. L'espediente della finestra rotta, le riprese ossessive condite da una musica tipica da film horror funzionano ancora. E soprattutto il film inquieta grazie alla presenza di un giovane David Bowie, già così 'alieno' con quello sguardo fisso, che si affaccia alla finestra, che appare alle spalle dell'artista. Bowie nei suoi movimenti meccanici e nel suo sguardo sembra una malefica marionetta. Bowie poi si concentrerà sulla musica, e il resto è storia.
The Image suscita interesse più per essere il primo film di Bowie 'ritrovato' (in realtà Armstrong ha dato il via libera per la diffusione integrale online), che per il valore dell'opera in sé. Che ora - a 5 mesi dalla scomparsa del Duca bianco - è destinato a diventare un piccolo cult movie, forse non da Oscar, ma comunque godibile in una notte d'estate che avrebbe deliziato lo zio Tibia.  

Voto: 7

mercoledì 8 giugno 2016

NEWS: Sam Mendes non dirigerà il prossimo James Bond


I fan di James Bond sono in subbuglio: dopo la rinuncia di Daniel Craig, anche Sam Mendes ha dato forfait per la direzione della prossima avventura di 007. 
Mendes ha diretto Skyfall nel 2012 e Spectre nel 2015, dando una forte impronta autoriale al genere, grazie soprattutto a una maggiore introspezione psicologica, presentando un James Bond in conflitto con i propri demoni del passato (Skyfall) e un Bond in piena forma da far ricordare i tempi d'oro dell'agente inglese interpretato dal mitico Sean Connery (Spectre). 
Il regista di Era mio padre e Revolutionary Road ha rivitalizzato la saga prodotta da Barbara Broccoli, che ha ereditato la produzione dal padre Albert - colui che diede in vita James Bond al cinema con Dr. No (con il mitico Connery). 
Sam Mendes però non fa 'triplete' perché vuole raccontare nuove storie, così come Craig non vuole rimanere intrappolato nel personaggio che gli ha dato fama (anche se aveva già una carriera cinematografica avviata prima di Bond) a livelli mondiali da 10 anni a questa parte.
Rumours vorrebbero l'inglese Tom Hiddleston, che ha dimostrato charme nel deludente - anche se stilisticamente impeccabile  - High-Rise, o addirittura una Bond in gonnella. Gillian Anderson si è detta pronta a prendere la parte via Twitter. Non sarebbe una cattiva idea, così come una possibile regista potrebbe essere Susan Bier (Love is All you Need). Oppure Idris Elba potrebbe essere il primo James Bond di colore, che potrebbe spuntarla sull'auto canditatura di Jamie Bell. 
Mendes ha già messo le mani avanti, dicendo che Mrs. Broccoli non concede nessuna 'democrazia' per accontentare i fan: sarà lei a decidere il cast e il regista appropriati. D'altronde ci aveva visto giusto con Craig, e la scelta del premio Oscar Mendes ha dato un valore aggiunto a una saga che è stata capace di rinnovarsi continuamente rimanendo un successo per più di 50 anni.

martedì 7 giugno 2016

COMING SOON: Love & Friendship



La vita può essere dura se sei una donna vedova e con delle voci che circolano su di te nella bigotta società inglese del 1700.
E' ciò che accade a Lady Susan Vernon (Kate Beckinsale), giovane vedova che cerca rifugio dai parenti del defunto marito a Churchill, nella campagna inglese, per scappare dai rumours sulla sua presunta vita libertina. 
Lady Vernon non è ricca, ma ha un piano: urge nuovo marito per mettere a tacere le malelingue, e perché non trovarne uno ricco, magari anche per la giovane e sensibile figlia Frederica? Lady Vernon mette gli occhi su Lord Manwaring, un uomo sposato, ma 'divinamente attraente', mentre per la figlia - che ha ritirato da un collegio francese - Mr James Martin (Tom Bennet), sciocco, ma ricco. 
Il fascino indiscreto di Lady Vernon attrarrà Reginal Decourcy (Xavier Samuel), e inaspettatamente  l'ingenuo Mr. Martin.
A reggere questo girotondo di sentimenti ci penserà  la fidata Alicia (Chloe Sevigny) 'l'amica americana', sposata con il non più giovane, ma rispetttabilissimo Mr. Johnson (Stephen Fry), che non la vede di buon occhio, così come non è benvista dalla famiglia di Reginald. Andrà in porto il piano di Lady Susan Vernon?
Whit Stillman torna a dirigere Kate Beckinsale (al massimo del suo splendore) e Chloe Sevigny 18 anni dopo The Last Day of Disco in Love & Friendship, prendendo in prestito la novella di Jane Austen, Lady Susan, per una commedia brillante ricca di intrighi amorosi.

lunedì 6 giugno 2016

IL CIRCOLO DI CUCITO: J-Lo e il difficile ruolo di mamma in carriera




Jennifer Lopez sarà stata anche la beniamina di tanti film 'cagneschi' come The Wedding Planner e Made in Manhattan, però è una donna tosta che è uscita dal 'the block' per conquistare Hollywood. E ce l'ha fatta, cercando di avere altrettanto fortuna nel campo familiare. 
Su questo versante non l'è andata molto bene, finendo per divorziare due volte. Madre di due gemelli, Max ed Emmeline, avuti dal cantante Marc Anthony,  J-Lo cerca di coniugare la carriera con la vita di mamma. Un po' come tutte le donne. Certo, lei può permettersi uno staff di nannies e assistenti, ma il senso di colpa è lo stesso: sentirsi in colpa perché spesso si deve assentare da casa per il lavoro, rimanendo assorbita dagli impegni al punto da non controllare troppo spesso come stavano, facendola sentire inadeguata ad adempiere il suo ruolo genitoriale. 
In una intervista ad Actors on Actors infatti ha ammesso di sentirsi un pessimo genitore quando agisce in questo modo, e cerca di riparare portando spesso i suoi figli sul set quando non sono a scuola, in modo da stargli vicino. Non sarà la mamma perfetta del mondo, ma almeno non cerca di nemmeno di fingere di esserlo, cercando di essere sincera e umana. Altro che super mamma come una certa Angelina....

mercoledì 1 giugno 2016

FILMOGRAFIA: Federico Fellini




NOME: Federico Fellini
DATA DI NASCITA: 20/01/1920 -
DATA DI MORTE: 31/10/1993
LUOGO DI NASCITA: Rimini, Italia
PROFESSIONE: Regista, sceneggiatore







REGISTA:


(1989) La voce della luna
(1987) Intervista
(1986) Ginger e Fred
(1983) E la nave va
(1980) La città delle donne
(1979) Prova d'orchestra
(1976) Casanova
(1974) Amarcord
(1972) Roma
(1971) I clowns (film tv)
(1969) Block-notes di un regista (film tv)
(1969) Satyricon
(1968) Tre passi nel delirio
(1965) Giulietta degli spiriti
(1963) 8 1/2
(1962) Boccaccio '70
(1960) La dolce vita
(1957) Le notti di Cabiria
(1955) Il bidone
(1954) La strada
(1953) I vitelloni
(1953) Amore in città
(1952) Lo sceicco bianco
(1986) Luci del varietà

SCENEGGIATORE:

(1989) La voce della luna
(1987) Intervista
(1986) Ginger e Fred
(1983) E la nave va
(1980) La città delle donne
(1979) Prova d'orchestra
(1976) Casanova
(1974) Amarcord
(1972) Roma
(1971) I clowns (film tv)
(1969) Block-notes di un regista (film tv)
(1969) Satyricon
(1968) Tre passi nel delirio
(1965) Giulietta degli spiriti
(1963) 8 1/2
(1962) Boccaccio '70
(1960) La dolce vita
(1957) Fortunella
(1957) Le notti di Cabiria
(1955) Il bidone
(1954) La strada
(1953) I vitelloni
(1953) Amore in città
(1952) Il brigante di Tacca del lupo
(1952) Lo sceicco bianco
(1951) Cameriera bella presenza offresi
(1951) La città si difende
(1951) Europa '51
(1950) Il cammino della speranza
(1950) Francesco, giullare di Dio
(1950) Luci del varietà
(1949) In nome della legge
(1948) L'amore
(1948) Il mulino del Po
(1948) Senza pietà
(1947) Il delitto di Giovanni Episcopo
(1947) Il passatore
(1946) Paisà
(1946) Roma, città aperta
(1945) Chi l'ha visto?
(1943) Campo de' fiori
(1943) L'ultima carrozzella
(1942) Avanti c'è posto
(1942) Quarta pagina
(1941) Documento Z-3
(1940) Il pirata sono io!
(1939) Imputato alzatevi!
(1939) Lo vedi come sei... Lo vedi come sei?