lunedì 29 giugno 2015

MOVIE ON THE ROAD: Wimbledon



Ogni anno dal 29 di giugno fino al 12 luglio si celebra l'ormai mitico torneo di Wimbledon, che si tiene nell'omonimo sobborgo a Londra, esattamente nel borough di Kingston upon Thames (Sud-Ovest di Londra, raggiungibile mediante la nefasta linea District Line).
Con il suo logo inconfondibile viola e verde che circonda due racchette incrociate, il torneo di Wimbledon ha dato i natali al più old fashioned torneo di tennis blasonato - ma solo per il bianco tono su tono che detta legge imperante sulle divise, nonostante i tennisti come Serena Williams sfidino il bon ton con gonnelline colorate in altri tornei di fama mondiale.
Il torneo di Wimbledon infatti è il più antico e prestigioso torneo di tennis che si gioca sul campo di erba,e fu disputato per la prima volta nel 1877 a Londra. E' anche il più chic per via del tono ossequioso con cui le tenniste vengono chiamate Miss e Mrs. dai giudici quando devono assegnare il
Centre Court
punteggio.
Il campo sulla quale si stanno disputando le partite è costituto dal campo Centre Court - il campo principale che diventa il protagonista assoluto della finale, e presenta un tetto che può chiudere il campo in modo da riparare gli atleti dalle bizze del tempo londinese, nonostante il torneo si disputi in estate. Oltre al Centre Court c'è il campo No. 1 - il preferito dai tennisti e il campo No.2 - il più odiato dai tennisti, chiamato il 'cimitero dei campioni', diventando il protagonista di innumerevoli eliminazioni.
Cosa c'entra il torneo che vide vincere Fred Perry prima, e da Serena Williams, Roger Federer e Andy
Murray poi?
Con un film romantico, Wimbledon (2004), diretto da Richard Loncraine con ambientato proprio durante il torneo inglese, che vede protagonista Paul Bettany e Kirsten Durnst.
Bettany interpreta la star della racchetta Peter Colt, un tempo numero 1 e ora costretto a partecipare al torneo con una wild card, una sorta di seconda chance che viene data facendo qualificare direttamente gli atleti.
Colt si innamora della star del tennis nascente, Lizzie (Dunst), rivivendo una seconda carriera agonistica. 
Il film rappresenta fedelmente il grande slam ed è una occasione di vedere il campo sotto una luce più glamour, che solo il cinema sa regalare. 

domenica 28 giugno 2015

IL CIRCOLO DI CUCITO: Crisi scampata per Ben Affleck



Si vociferava una crisi tra Ben Affleck e Jennifer Garner, una delle coppie più solide dello showbiz. Dieci anni di matrimonio a Hollywood sono quasi un record, e c'è chi mormora che festeggeranno il loro anniversario davanti a un avvocato. Beh, sempre meglio che con un finto omicidio architettato, come ha dimostrato la 'moglie cinematografica' di Affleck in Gone Girl.
Però gli amici della coppia smentiscono i rumors e anzi, affermano che cercano di risolvere i loro problemi per il bene dei figli (Violet, Seraphina e Sam) con l'aiuto di un consulente matrimoniale.
Jennifer Garner dal canto suo assicura che nonostante i problemi, l'impegno per risolverli c'è. 
In caso contrario, potrebbe chiedere consiglio a Gillian Flynn (autrice di Gone Girl) per una soluzione definitiva!

sabato 27 giugno 2015

COMING SOON: Magic Mike XXL




Michael 'Magic Mike' Lane (Channing Tatum) ne ha fatta di strada nel mondo dello streaptease maschile, ma ora ha deciso di abbandonare la carriera. Con stile però. Decide quindi di dare vita a un ultimo show che rimanga nella storia dello spogliarellismo, e per rendere l'evento memorabile deciderà di intraprendere un viaggio da Tampa a Myrtle Beache insieme al suo gruppo di ballerini - Ken (Matt Bomer), 'Birillone' Richie (Joe Manganiello) e Tarzan (Alex Rodriguez).
Magic Mike XXL è il seguito di Magic Mike diretto da Steven Soderbergh, questa volta nelle vesti di direttore della fotografia e produttore. A dirigere Channing Tatum e la sua banda, ci pensa Gregory Jacobs, alla sua prima regia importante.
La controparte femminile è rappresentata da Amber Heard, Jada Pinkett Smith ed Elizabeth Banks.
Il trailer promette numeri hot. Pronte fanciulle per l'evento più caliente dell'anno? Magic Mike è tornato!

giovedì 25 giugno 2015

LEZIONE DI CINEMA: Final shot



Oggi a farvi una lezione di cinema non c'è Director's cult, ma un suo collega, Lorenzo Antico del blog Life Functions Terminated.
Il bravo Lorenzo ha creato un video sul final shot:
"la bellezza catartica di un momento specifico nei films, quell'attimo prima di sfumare a nero, il cosiddetto final shot con il quale il regista chiude la sua creazione e ci lascia tornare alla nostra normale realtà' quotidiana."
Il final shot è come dice il nome stesso, è l'ultima inquadratura che chiude un film. Chi non si ricorda del finale di Via col vento, con la ormai mitica battuta "dopo tutto, domani è un altro giorno?"
Così come ci risulta inquietante l'ultima immagine di Norman Bates in Psycho, dove Norman osserva lo spettatore rimanendo immobile, con quello sguardo luciferino per dimostrare di essere bravo da non toccare nemmeno una mosca.
O la tenerezza di Antoine Doinel mentre scappa sulla spiaggia, con quel primo piano che si interroga sul futuro di questo ragazzino problematico ne I 400 colpi.
Oppure lo sguardo di Emma Stone in Birdman, con quel finale che ti lascia così, sospeso, lasciandoti in balia di mille interpretazioni
Il finale se fatto bene chiude il film in bellezza e lo fa entrare nell'olimpo della storia del cinema.



martedì 23 giugno 2015

NEWS: La scomparsa di James Horner



Il compositore James Horner è scomparso ieri in seguito a un incidente aereo presso Contea di Ventura. Il corpo di un pilota è stato ritrovato in pessimo stato nei pressi di una foresta non molto distante da Santa Barbara. Anche se non c'è ancora una notizia ufficiale da parte delle autorità californiane, le speranze che si tratti di un'altra persona sono piuttosto scarse. Dubbi che successivamente sono stati dissipati dal suo avvocato, che ha affermato che Horner era alla guida del S-312 Tucano MK1 e viaggiava solo.
Classe 1953, compositore e direttore di orchestra, è entrato nella storia del cinema per aver composto la colonna sonora di Titanic (1997), vincendo due Oscar  - miglior colonna sonora e la canzone My Heart Will Go On cantata da Celine Dion.
Horner è considerato uno dei maggiori talenti di Hollywood, nonché il più prolifico con ben 123 colonne sonore all'attivo.
Nel 2009 ha lavorato nuovamente con Cameron per Avatar, e ha avuto una stretta collaborazione con Ron Howard a partire con Cocoon (1985), Willow (1988), Apollo 13 (1995), Il Grinch (2000), A Beautiful Mind (2001) e The Missing (2003).
Oltre alle collaborazioni con Cameron e Howard, curò la colonna sonora di Braveheart di Mel Gibson (1995), dove sfoggiò l'amore per la musica celtica, The New World di Terrence Malick (2005), The Amazing Spider-Man (2013). L'ultimo lavoro è The 33 (2015), sull'incidente dei 33minatori in Chile intrappolati in una miniera per due mesi nel 2010.

GOODBYE: Addio a Laura Antonelli


Lei sale su una scala, lui le guarda sotto la gonna. Lei si volta e lo osserva. E fu subito culto. Laura Antonelli verrà ricordata per il suo film famoso, Malizia, dove impersonò un 'frutto proibito' per un giovane che aveva le fattezze di Alessandro Momo.
Verrà ricordata come icona erotica, ma nel corso della vita ha chiesto di essere dimenticata. E all fine ci è riuscita, andandosene via in punta di piedi, senza far rumore in un lunedì estivo. Aveva 73 anni e non fu solo l'attrice di Malizia. Fu anche una splendida donna aristocratica ne L'innocente diretto da Luchino Visconti, una Divina Creatura per Giuseppe Patroni Griffi e protagonista di una Passione d'amore diretta da Ettore Scola.
Una carriera stroncata, una vita volutamente caduta nell'oblio. Impossibile da dimenticare grazie ai suoi film.

domenica 21 giugno 2015

China: Inside the Tradition - The Killer

Oggi è arrivata l'estate e come celebrarla al meglio se non con una giornata dedicata al cinema cinese? Grazie al supporto di Obsidian Mirror abbiamo creato un day dedicato alla cinematografia cinese, attraverso film della 'tradizione' e film della 'rivoluzione' che mostrasse le varie sfaccettature di questa cinematografia affascinante, di un paese quale è la Cina.
Director's cult ama la tradizione e vi porta alla scoperta (o meglio, a una visita) del cinema di John Woo, prima che sbarcasse a Hollywood, con The Killer


China: Through The Revolution a seguire!




Titolo: The Killer
Titolo originale: Die xue shuang xiong
Hong Kong, 1989
Cast: Chon Yun-Fat, Danny Lee, Sally Yeh.
Sceneggiatura: John Woo.
Regia: John Woo.
Durata: 104'

Ci sono le regole e c'è un codice d'onore da rispettare, nonostante i tempi stiano cambiando. Questo codice d'onore lo segue fino in fondo un killer professionista (Cho Yun- Fat), tanto freddo nell'eseguire il suo lavoro, quanto umano e dotato di etica nonostante abbia intrapreso una discesa nell'inferno chiamato Triade.
Etica che emerge quando durante un lavoro  ferisce gravemente la dolce cantante Jenny (Sally Yeh), rendendola cieca.
La sua missione è riparare al torto che lei ha subito, proteggendola e cercando di darle una nuova speranza che solo un'operazione può darle. 
C'è chi dall'altra parte della barricata (Danny Lee) ha il suo codice morale, un codice in nome della giustizia, un poliziotto che non ama seguire il protocollo, ma si fida del proprio intuito. Sesto senso che lo porterà verso le tracce del killer, rimanendo però affascinato da questo sicario che non uccide a sangue freddo.
Con The Killer John Woo mette in cantiere il progetto che lo porterà a Hollywood, tenendo banco per una decina di anni con i suoi film ricchi di tensione e azione iperbolica.
John Woo dimostra di aver masticato tanto cinema americano e se non fosse per la rappresentazione di una Cina così affascinante - impregnata di notte dove esiste solo la legge di chi è più scaltro può sopravvivere a un mondo marcio e corrotto - potrebbe benissimo essere un perfetto action movie americano.
Film d'azione è comunque un termine riduttivo per definire The Killer.
Woo ha la splendida capacità di amalgamare lo stile hollywoodiano con la cultura cinematografica cinese: da un lato le scene di azione, esasperando la violenza con l'uso premeditato dello slow motion (il classico rallentatore) preso in prestito da Sam Peckinmpah e usato a hoc per creare un lirismo nelle (copiose) sparatorie che costellano questo ambizioso;  dall'altra attinge a un film di Jean Pierre Melville - Les Samurai impregnandolo dell'estetica orientale fatta di lealtà, amicizia e un codice di onore inviolabile.
The Killer parte come un trhiller, che presenta del nostro 'eroe' negativo seduto in una chiesa, circondato da candele accese, dove le colombe si librano nello spazio circostante (che poi torneranno a omaggiare il suo successo più famoso Face/Off, dove Woo si autocita in più di una occasione).
Woo non glorifica l'azione del killer, ma introduce lo spettatore (anche quello occidentale) in un universo dove l'etica e la morale  hanno delle regole sacre, regole da seguire con religiosa fedeltà e impossibili da violare - firmando consapevolmente un patto che lo porterà dritto all'inferno.
Il killer entra in azione inscenando un valzer di sangue, dove le pallottole danzano in una perfetta coreografia, centrando in pieno i propri obiettivi. Qualcosa però va storto e la ragazza che entrata nel posto sbagliato al momento sbagliato ne paga le conseguenze: l'assassino seriale in preda ai rimorsi, decide di pagare il suo debito nei confronti di questa fanciulla resa ancora più vulnerabile dalla cecità, proteggendola in ogni modo.
Jenny rappresenta la purezza in un mondo dove non c'è spazio per l'innocenza. Una rara innocenza che diventa il bene più prezioso per il killer, che diventa la sua ragione di vita, recuperando grazie a lei, l'anima persa nei meandri delle sue vittime da giustiziare.
Il killer però è pur sempre un uomo appartenente a un ambiente malavitoso e ha il suo antagonista che ha il compito di consegnarlo alla giustizia,  usata in modo inconvenzionale da questo tutore della legge che crea a sua volta un codice etico che va al di là di un semplice distintivo.
Il killer e il poliziotto finiscono per inseguirsi come il gatto e il topo,  in un gioco dove uno è al servizio del bene e l'altro è al servizio del male, ma entrambi dotati di forte senso della lealtà e dell'amicizia virile.
Il poliziotto infatti è affascinato da questo enigmatico sicario, condividendo in maniera insospettabile una morale di fondo che riduce il divario tra il bene e il male, oltrepassando con pericolosa ambiguità la linea che seprara i due mondi distintamente.
E il punto di forza di The Killer è proprio questo rapporto ambiguo dove due uomini che hanno seguito due strade differenti, non sono poi così diversi dal punto di vista della condotta morale, dove la dignità e il senso dell'amicizia hanno il sopravvento, dove la vendetta è l'unica via di uscita per riscattarsi in nome della propria dignità.
La dignità è più importante di una scalata al potere, che semina cadaveri in nome della Triade - ambiente dove il potere e il denaro è più importante, anche della vita dei propri adepti
Il killer però è della vecchia scuola: uccide per professione, ma elimina solo i 'cattivi', proteggendo i 'buoni' come Jenny e una bambina, vittime estranee e innocenti di un mondo cruento dove i 'mad dog' si uccidono tra di loro e dove i cani sono più fedeli degli essere umani.
I tempi cambiano e non c'è posto per un uomo che ha per valore l'amicizia e il senso dell'onore. Così come non c'è posto per un poliziotto che va al di là delle regole pur di mantenere intatto quel senso dell'onore instaurato con il killer.
Azione, suspence, romantismo e un sottile umorismo e il 'Woo's touch' che diventerà il marchio di fabbrica per i film americani a venire, fanno di The Killer il miglior film di John Woo, mettendo la firma per Hollywood e mettendo le basi per il cinema cinese di nuova generazione che ha rivoluzionato la cinematografia asiatica.

Voto: 8

Hanno partecipato al China: Inside the Tradition
Hanno partecipato al China: Trough the Revolution
THE OBSIDIAN MIRROR ("I love Bejing", Ning Ying 2000)
NON C'E' PARAGONE ("Infernal affairs", Wai-Keung Lau 2002)
RECENSIONI RIBELLI ("La città proibita", Zhang Yimou 2006)
WHITE RUSSIAN ("Il tocco del peccato", Zhangke Jia 2013)
MARY'S RED ROOM ("Closed doors village", Xing Bo 2014)
MONTECRISTO ("Mountains may depart", Zhangke Jia 2015)


giovedì 18 giugno 2015

FILMOGRAFIA: Zhang Ziyi




NOME:
 Zhang Ziyi
DATA DI NASCITA: 09/02/1979
LUOGO DI NASCITA: Pechino, Cina
PROFESSIONE: Attrice





ATTRICE:

(2014) The Crossing - Yu Zhen
(2013) My Lucky Star - Sophie
(2013) The Grandmaster - Gong Er
(2009) The Horseman - Kristin
(2005) Good cook, likes music -
(2005) Memorie di una Geisha - Sayuri
(2004) Mo li hua kai -
(2004) 2046 - Bai Ling
(2004) House of Flying Dagger - Mei
(2003) Jopok manura 2: Dolaon jeonseol -
(2003) Zi hudie - Cynthia/Ding Hui
(2002) Hero - Moon
(2001) Musa - Principessa Bu-yong
(2001) Colpo grosso al drago rosso - Rush Hour 2 - Hu Li
(2000) La tigre e il dragone - Jen Yu
(1999) La strada verso casa - Zhao Di (giovane)

mercoledì 17 giugno 2015

100% PURE GLAMOUR: La Poderosa

I diari della motocicletta



Nel dicembre del 1951 un giovane biochimico e uno studente di medicina decisero di compiere un viaggio lungo l'America Latina. I giovani erano Alberto Granado ed Ernesto 'Che' Guevara.
Al bordo della Poderosa, compirono un viaggio che li porterà in Perù, Machu Picchu fino al lebbrosario di San Paolo in Brasile. Questa magnifica esperienza verrà successivamente riportata in un diario di viaggio del 'Che', che diventerà un libro e successivamente il film I diari della motocicletta, diretto da Walter Salles con Gaèl Garcia Bernal nel ruolo di Ernesto Guevara.
La Poderosa è un modello Norton 500 M18 prodotta nel 1939 dalla casa inglese Norton Motorcycle Company, fabbrica di motociclette fondata da James Lansdowne Norton nel 1902.
La Norton 500 M18 è un modello sportivo adatta anche per le competizioni (fu utilizzata anche da Tazio Nuvolari in Italia).
La Norton 500 M18 è dotata di un motore monocilindrico, per poi essere sostituita da un motore dotato di pompa meccanica e successivamente migliorata con una nuova forcella a parallelogramma al posto dei braccetti oscillanti.
La Norton 50 M18 presenta inoltre un cambio a 4 marce e un avviamento a pedale.
Prestante e sportiva, la Norton 50 M18 è perfetta per un viaggio. Come il viaggio intrapreso dal mitico 'Che'.

martedì 16 giugno 2015

NEWS: Sofia Coppola fa dietro front



Sofia Coppola non sarà la regista della versione live action del classico Disney La sirenetta.
La regista di The Bling Ring era stata ingaggiata dalla Universal nel marzo 2014,  ma a causa di divergenze creative ha deciso di lasciare il progetto.
Coppola avrebbe voluto nel ruolo di Ariel Maya Ray Hawke, figlia di Uma Thurman ed Ethan Hawke, ma la Universal l'avrebbe scartata perché esordiente.
Sofia Coppola ha fiuto nel lanciare nuove star, peccato che la Universal non sia stata dello stesso parere.
La sceneggiatura firmata da Caroline Thompson, la sceneggiatrice di fiducia di Tim Burton (suo è lo script Edward Mani di forbice, Corpse Bride), è pronta, manca solo il regista.
La fiaba di Hans Christian Andersen avrà la sua sirenetta in carne e ossa?

SPOT REVIEW: Trio Daisy by Marc Jacobs



Titolo spot: Trio Daisy by Marc Jacobs
USA, 2014
Regia: Sofia Coppola.
Durata: 31''


M'ama... Non m'ama... M'ama... Non m'ama... La risposta è  nelle margherite, interrogate da una fanciulla immersa in un prato fiorito.
Quattro ragazze eteree come le ninfe, uscite da un quadro di Botticelli, si lasciano andare alla leggerezza dell'estate che sta arrivando, con i suoi caldi raggi dorati che accarezzano la loro pelle delicata.
L'estate è il tempo dedicato ai sogni, al relax, a lunghe passeggiate immerse nella natura, per poi  raccontarsi i propri segreti e le proprie aspirazioni in riva al fiume. 
Questo universo etereo lo crea Sofia Coppola, che offre il suo talendo girando per lo stilista statunitense Marc Jacobs uno spot per il suo profumo più famoso, Daisy - confermando ancora una volta il suo speciale rapporto con la moda.
Sofia Coppola con Trio Daisy by Marc Jacobs realizza uno spot pubblicitario giovane, fresco e dalle atmosfere sognanti.
La regista sembra riprendere la fanciullezza e l'innocenza del suo film d'esordio Il giardino delle vergini suicide, prendendo però solo il lato spensierato della giovinezza - quattro angeli che corrono incontro alla gaiezza che l'età consente a loro di assaporare, creando momenti indimenticabili, che ritorneranno alla memoria con due gocce di profumo.
E' come se volesse regalare alle sorelle Lisbon una nuova vita, assaporando la spensieratezza che solo l'estate può regalare, dove una margherita racchiude la speranza dell'amore.
M'ama... Non m'ama... M'ama... Non m'ama...


giovedì 11 giugno 2015

GOODBYE: Addio a Christopher Lee




Una leggenda, un mito del cinema, un veterano. Era tutto questo e molto di più Sir. Christopher Lee, venuto a mancare il 7 giugno all'età di 93 anni,  ma reso noto solo oggi dalla moglie.
Il suo nome era legato indissolubilmente da Dracula, ruolo che gli diede la fama, ma che Lee odiò profondamente. A differenza di Bela Lugosi, Christopher Lee interpretò per ben 11 volte il ruolo di Dracula, ma non rimase ingabbiato nel ruolo maledetto del vampiro, diventando la stella di punta della Hammer Film Production - casa di produzione inglese D.O.C. come lui (nacque infatti a Londra il 27 maggio del 1922) - che fece rabbrividire una intera generazione di cinefili dediti al genere horror gotico.
250 film lo resero immortale nell'ambito della settima arte: da Dracula del 1958 prodotto dalla Hammer, al magnifico cattivo Francisco Scaramanga in 007 - L'uomo dalla pistola d'oro (Ian Fleming, creatore di James Bond, fu suo cugino), a Lord Summerslide in The Wicker Man - uno dei film più censurati degli anni Settanta - fino alla trilogia di Tolkien (che conobbe di persona, l'unico del cast) nel ruolo di Saruman.
Nel repertorio di Lee non ci fu solo il genere horror: recitò anche al fianco di Sir. Laurence Olivier nel suo Hamlet (1948), Billy Wilder lo volle per La vita privata di Sherlock Holmes, mentree Spielberg lo volle nel suo 1941: Allarme a Hollywood 1979).
Sul finire del Ventesimo secolo ebbe una seconda giovinezza cinematografica: Tim Burton volle omaggiare lui e la Hammer con Il mistero di Sleepy Hollow, per poi affidargli il ruolo del papà di Willy Wonka nel remake del 2005, fino alla ultima collaborazione con il regista di Burbank, un cameo in Dark Shadows (2011). 
Martin Scorsese lo diresse in Hugo Cabret (2011), mentre Peter Jackson l'ha diretto in due film della trilogia de Lo Hobbit (Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate); mentre George Lucas lo diresse in Star Wars: La vendetta dei Sith (2005)
Uomo colto, amante del sigaro cubano Montecristo e fluente nella lingua italiana, Christopher Lee non fu solo Dracula. Christopher Lee è una leggenda del cinema e i suoi film vivranno per sempre.