mercoledì 26 giugno 2013

RECENSIONE: Tutti pazzi per Rose






Titolo: Tutti pazzi per Rose
Titolo originale: Populaire
Francia, 2013
Cast: Déborah François, Romain Duris, Berénice Bejo.
Sceneggiatura: Régis Roisnard, Daniel Presley, Romain Compingt,
Regia: Régis Roisnard.
Durata: 105'

La Bassa Normandia sta stretta alla giovane Rose Pamphyle (Déborah François), la giovane figlia del droghiere promessa sposa al meccanico del paese. Così decide di fuggire a un destino grigio di casalinga perfetta e fugge a Lisieux, dove finisce alla corte del fascinoso e maschilista assicuratore Louis Echard (Romain Duris), cinico ex atleta che cerca una segretaria. 
Rose si rivela un totale disastro, ma ha una qualità: sa battere a macchina veloce. Ciò risveglia la competitività di Louis e se Rose vuole il lavoro, deve vincere una gara di dattilografia. 
Aiutata da Louis e da Marie Taylor (Berenice Bejo) ex fiamma di Echard, Rose comincerà un percorso che la porterà a diventare la donna indipendente che ha sempre sognato, anche se gli scherzi del cuore saranno dietro l'angolo...
Nel 1959 le donne francesi erano delle casalinghe perfette, aspetto impeccabile e ottime cuoche. Tutte a eccezione di Rose Pamphyle, tornado di goffaggine e simpatia che cerca disperatamente di affrancarsi dall'etichetta di casalinga. 
In una società ancora dominata dagli uomini, il lavoro di segretaria è il miraggio per le future donne emancipate: vuol dire fare conoscenze, viaggiare e lavorare per uomini importanti. girano il mondo. O almeno pensano che sia così.
Rose sa quello che vuole, ma non sa come ottenerlo. Anche perché non sa di avere un dono che potrebbe aprirle la porta del futuro tanto agognato. Finché non arriva Louis Echard che le offre un'opportunità di lavorare sulle sue capacità.
Rose e Louis sono un po' come la rozza Eliza Dolittle e il burbero professor Higgins di My Fair Lady: Louis non solo allena la sua pupilla per vincere il concorso e spingerla sempre oltre, ma la educa facendola diventare colta e raffinata, attraverso faticose copie dattilografate dei più grandi autori francesi e facendole imparare il pianoforte grazie all'aiuto di Marie.
Rose e Marie sono due facce dello stesso specchio: se Rose ha rifiutato una vita tranquilla ma noiosa al fianco del miglior partito della Bassa Normandia, Marie rinuncia alle ambizioni di pianista per rifugiarsi nella sicurezza di un marito, dedicandosi alla famiglia e ritenendosi soddisfatta della sua scelta. 
Rose comincia un percorso che la farà crescere, e come un fiore sboccia trasformandosi da ragazzina imbranata a una donna sicura di sé e conscia della propria sessualità: nonostante l'ambientazione anni Cinquanta dovrebbe dare un'idea castigata dell'amore, il regista Regìs Roisard impernia la sua pellicola di un sottile erotismo, che inizia con battibecchi tipici della commedia sofisticata americana anni Trenta, per poi arrivare a una carica erotica pronta ad esplodere tra Rose e Louis.
Passione che divampa con un abito rosso indossato da Rose, esaltato dalle luci al neon di un motel parigino. Come Judy che diventa Madeleine plasmata da Scottie ne La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, Rose diventa la fanciulla disinibita e sensuale, caratteristiche che Louis ha sempre desiderato di trovare in una donna.
Parigi è il luogo magico per la trasformazione di Rose, così come fu per Sabrina Fairchild (Sabrina) e Jo Stockton (Cenerentola a Parigi), magistralmente interpretate da un'incantevole Audrey Hepburn, di cui Deborah François ricorda vagamente l'attrice. Parigi è la chiave che apre le porte di una vita realizzata per  Rose, che completa il suo cammino staccandosi dal suo pigmalione, diventando così populaire, popolare, come suggerisce il titolo originale di questa deliziosa commedia, e celebre brand di macchine da scrivere francesi a cui il regista offre il suo omaggio. 
Il concorso di dattilografia non è solo un modo per non perdere il lavoro, ma diventa lo strumento per Rose di misurarsi con le sue capacità, con il suo dono, facendole capire che non è solo un brutto anatroccolo, ma una ragazza che ha molte qualità e che ha tutte le carte in regola per diventare la donna indipendente del futuro, nonché modello ed esempio da seguire per tante altre signorine.
Le gare ricche di suspence, sembrano un campo di battaglia per affermarsi ancora in mano al sesso forte, dove la lotta all'ultima battuta significa arrivare un posto al sole nell'olimpo dell'indipendenza. Anche se Rose non dimentica le sue origini e gli affetti che provengono dalla Bassa Normandia, con quella macchina da scrivere vecchia, ma ancora capace di essere all'altezza degli ultimi modelli in commercio.
Louis cambia Rose, ma grazie a lei scoprirà la sua voglia di vincere mai sopita, ma soprattutto imparerà a non avere paura di amare nuovamente dopo aver sofferto per amore, scoprendo che non tutte sono degli "zuccherini" che fanno le moine. Anche se ci impiegherà molto tempo per capirlo. 
L'happy end infatti è dietro l'angolo, ma il film è così frizzante e romantico che non si vorrebbe un finale diverso.
Se la prima parte del film è più divertente, con battute pungenti tipiche della sophisticated comedy e le gag stile screwball comedy alla Katharine Hepburn e Cary Grant,  la seconda parte vira più sulle commedie alla Audrey Hepburn, quando il brutto anatroccolo finalmente diventa un cigno. 
Rose sembra sia modellata sulle due attrici, prendendo la caparbietà, la capacità di combinare guai e la fame di indipendenza di Katharine, e la dolcezza, l'eleganza timidezza e il sex appeal volutamente nascosto di Audrey.
Per 1h e 45' si è immersi nel mondo degli anni Cinquanta, grazie anche alle splendide scenografie e ai bellissimi costumi dell'epoca, Tutti pazzi per Rose è una commedia romantica, divertente e spumeggiante, ben diretta e perfettamente supportata dal trio François, Duris e Bejo.
Se le donne francesi sono imbattibili nella cucina, i registi sono impareggiabili nel creare commedie. 

Voto: 8

A.M.



4 commenti:

  1. film molto grazioso e carino, ma come al solito sei di manica troppo larga nei voti ;)

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  2. Ma io lovvo le commedie francesi, poi se sono pure retrò, la manica si allarga ancora di più! ;-)
    Diventerò più cattiva con la nuova stagione cinematografica :-p

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  3. Per il genere del film il voto è meritato. In sala il tempo passa piacevolmente e si esce compiaciuti! :) Magari non è un capolavoro, ma sicuramente un film caldo e divertente! A me è piaciuto... e chi ha fatto la recensione lo sa!! ;)

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  4. Questo sì che è un sostegno a una commedia deliziosa! ;-)

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