domenica 30 gennaio 2011

CULT MOVIE: Sabrina



Titolo: Sabrina
id., USA 1954
Cast: Audrey Hepburn, Humphrey Bogart, William Holden
Sceneggiatura: Samuel A. Taylor, Billy Wilder, Ernest Lehman
Produzione: Paramount Pictures
Regia: Billy Wilder
Durata: 100'

Sabrina Fairchild (Audrey Hepburn) è una fanciulla timida è un po’ goffa. Figlia dell’autista della famiglia Larrabee, è da sempre innamorata del giovane rampollo David (William Holden) che però non la degna neanche di uno sguardo. Sabrina passa le serate spiando le sontuose feste organizzate nella villa, sognando di ballare stretta a David. Questo amore impossibile la spinge a compiere un gesto inconsulto: in procinto di partire per Parigi, capisce che non potrai mai coronare il suo sogno d’amore e decide di togliersi la vita nel garage della tenuta Fortunatamente viene salvata da Larry (Humprey Bogart), fratello di David dedito solo agli affari. Sabrina parte per frequentare una scuola di cucina e se all’inizio è ancora persa nei suoi pensieri per via di David, dopo qualche tempo ricomincia a vivere e il brutto anatroccolo si trasforma in uno splendido cigno. Tornata a casa, David non la riconosce e perde la testa per lei, ma sta per sposarsi per la quarta volta e Larry teme che il suo mancato matrimonio comprometta i suoi affari. Così architetta un piano per poter far partire nuovamente Sabrina per Parigi. Passando del tempo con lei, Larry capisce che non è la classica cacciatrice di dote e Sabrina scopre che Larry non è così burbero come sembra…

Sabrina è il decimo film del cineasta Billy Wilder. Partita come una fiaba narrata dalla protagonista, Wilder abbandona il suo feroce sarcasmo e il suo cinismo per confezionare una sophisticated comedy elegante e romantica. Un po’ brutto anatraccolo, un po’ Cenerentola, Sabrina è l’ultima romantica in una società, quella del capitalismo, che considera il matrimonio tra un’esponente della lower class e un esponente della high society come le “azioni dei sovversivi e assassini”. Wilder dosa sapientemente la purezza del personaggio interpretato splendidamente da Audrey Hepburn con il cinismo del potere del dio dollaro. Sabrina sogna di vivere il suo amore con il viziato e scapestrato David e non è interessata al suo status sociale. Ma la realtà non da spazio ai sentimentalismi e Wilder ce lo ricorda concentrando la sua “anima cinica” sui personaggi della servitù in particolare con il personaggio di Thomas Fairchild, il padre di Sabrina. Sabrina sogna e ha la testa tra le nuvole, ma Thomas ha i piedi ben piantati per terra e ricorda che ognuno deve rimanere al proprio posto (suddividendo le classi sociali fra un sedile anteriore, uno posteriore diviso da un finestrino, affermando che puoi mescolarti tra i facoltosi, ma alla fine devi pur sempre ritornare al “tuo posto”). Sabrina è una ragazza dai sentimenti un po’ retrò ma allo stesso tempo moderna: se ne infischia delle leggi sociali e nel corso della sua favola si trasforma da ragazza impacciata figlia di un’autista, in una signora di classe grazie alla “cura parigina”, creando una sorta di spartiacque tra le due classi sociali. Wilder sovverte i principi classici della favola: mette in un angolo il principe azzurro incarnato da David, playboy pluri divorziato e fa innamorare la sua eroina del maturo e saggio Larry. Larry incarna il tipico capitalista che proviene dal New Deal voluto da Roosevelt, sposato con il lavoro e di romantico non ha proprio nulla e in nome degli affari si prodiga nel sabotare l’amore tra la bella fanciulla e il fratello che deve ancora crescere. Ma sotto la patina di uomo duro si nasconde una persona cara che alla fine si scioglie di fronte all’innocenza ancora intatta di Sabrina. Billy Wilder dimostra di saper confezionare un gioiellino della commedia sofisticata, ma con un pizzico di cattiveria e caustico tipico del suo stile.


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