martedì 2 febbraio 2010

Recensione


Titolo: Lo Spazio bianco.
Italia, 2009
Cast: Margherita Buy, Guido Caprino, Gaetano Bruno.
Sceneggiatura: Francesca Comencini, Federica Pontremoli.
Durata: '96


Lo spazio bianco è il reparto di neonatologia prenatale, una sorta di limbo dove si decide il destino dei bambini prematuri. E in questo luogo si trova Irene, la figlia di Maria (Margherita Buy) quarantenne single che insegna in una scuola serale a Napoli. Maria aspetta impazientemente che sua figlia viva o muoia. Abbandonata dal compagno (Guido Caprino) che non ha accettato le sue responsabilità, si ritrova da sola ad aspettare per tre lunghi mesi nella speranza che sua figlia sopravviva, rinascendo nuovamente.
La regista Comencini affronta il tema di una maternità tardiva e inaspettata con delicatezza, evitando di scadere nel patetico e nel lacrimevole. Per la prima volta Margherita Buy non offre l'ennesima prova di donna sull'orlo di una crisi di nervi, ma conferisce al personaggio di Maria la giusta dose di cinismo e fragilità; lasciando trasparire la sua paura di diventare madre. Se solitamente la maternità è una fonte di gioia che porta a sognare e a fare progetti, con questo film viene raccontato il lato inedito di una donna che non è preparata ad affrontare questo evento rimanendone travolta inevitabilmente. Nel limbo dello spazio bianco non c'è solo la piccola Irene che lotta per sopravvivere, ma vi è anche Maria che ha tre mesi di tempo per accettare se vivere intensamente il suo ruolo di madre o no. Quando Maria esce dal reparto neonatale il mondo ricomincia a girare intorno a lei: Napoli è lo scenario di vita quotidiana (per una volta si vede una città diversa da Roma o Torino) con la scuola serale che vacilla nel precariato assoluto, con i suoi alunni che non sono più adolescenti e che devono superare l'esame di terza media, la vicina di casa che è costretta a sacrificare la sua vita privata e gli affetti per svolgere il suo lavoro di magistrato sotto scorta. Questi personaggi e situazioni non sono un contorno al fulcro della vicenda, ma vengono trattati con profondità integrandosi perfettamente alla storia: dentro l'incubatrice e fuori nel mondo bisogna sempre lottare, sopravvivere alle avversità della vita sempre piene di sfide e problematiche. Ma quando Maria rientra in ospedale la vita si ferma di nuovo e insieme a lei ci sono altre mamme, che come lei combattono al fianco dei loro bambini e si estraniano dal mondo ballando (scena surreale e deliziosa) e mettendo musica, creando una sorta di "mondo nel mondo", un nucleo dove esistono solo loro, mamme e figli. è bello vedere un film italiano intenso e delicato e Lo Spazio bianco ha tutte le carte in regola per essere una pellicola da vedere.


Voto: 8


A.M.


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